Il momento che ha più emozionato il numeroso pubblico presente al Convento degli Agostiniani è stato quando Piergiorgio Belloni, nel contesto della presentazione del libro di Andrea Draghi ‘Soldati Apuani e Lunigianesi caduti sul Don’, ha letto una delle lettere che l’alpino Guglielmo Cresci, da Serravalle di Filattiera inviava alla sorella Marcellina dal gelido fronte russo nell’inverno del 1943 e conservata gelosamente dalla nipote Fernanda Simoncelli, anche lei presente. Cresci, mai tornato a casa, descriveva la situazione chiedendo di mandargli indumenti pesanti, cioccolato, sigarette "che provvederò a pagarti, come giusto che sia..." Si è parlato molto della ‘Ritirata di Russia’ nell’80° anniversario della Battaglia di Nikolajewka, luogo sacro alle ‘Penne Nere’, quando sotto la travolgente avanzata dell’Armata Rossa, dal 26 al 29 gennaio 1943, i soldati della Armir, furono costretti a ripiegare lasciando decine di migliaia di morti. Il miracolo dei sopravvissuti avvenne nella cittadina di Nikolajewka, quando il generale Reverberi salì su un carro armato tedesco e gridò ‘Tridentina Avanti! Là è la strada per l’Italia!’. Ecco che quella fila interminabile di uomini ormai disperati si desta, si compatta e si getta combattendo contro le linee sovietiche sbaragliandole e aprendo un varc. Le Penne Nere combatterono anche il giorno dopo e riuscirono infine ad uscire definitivamente dalla sacca. Una vera tragedia la Ritirata di Russia che il generale di Corpo D’Armata Armando Novelli, già comandante delle Truppe Alpine, ha perfettamente riassunto e spiegato alla platea, anche con una lavagna luminosa. E il libro non è un semplice elenco dei caduti della Provincia in terra di Russia, suddivisi per Comune, ma una presa di coscienza, un libro da far adottare nelle scuole, per far comprendere meglio ai giovani l’immane tragedia del secondo conflitto mondiale.  Roberto Oligeri

Cronaca

Il momento che ha più emozionato il numeroso pubblico presente al Convento degli Agostiniani è stato quando Piergiorgio Belloni, nel contesto della presentazione del libro di Andrea Draghi ‘Soldati Apuani e Lunigianesi caduti sul Don’, ha letto una delle lettere che l’alpino Guglielmo Cresci, da Serravalle di Filattiera inviava alla sorella Marcellina dal gelido fronte russo nell’inverno del 1943 e conservata gelosamente dalla nipote Fernanda Simoncelli, anche lei presente. Cresci, mai tornato a casa, descriveva la situazione chiedendo di mandargli indumenti pesanti, cioccolato, sigarette "che provvederò a pagarti, come giusto che sia..." Si è parlato molto della ‘Ritirata di Russia’ nell’80° anniversario della Battaglia di Nikolajewka, luogo sacro alle ‘Penne Nere’, quando sotto la travolgente avanzata dell’Armata Rossa, dal 26 al 29 gennaio 1943, i soldati della Armir, furono costretti a ripiegare lasciando decine di migliaia di morti. Il miracolo dei sopravvissuti avvenne nella cittadina di Nikolajewka, quando il generale Reverberi salì su un carro armato tedesco e gridò ‘Tridentina Avanti! Là è la strada per l’Italia!’. Ecco che quella fila interminabile di uomini ormai disperati si desta, si compatta e si getta combattendo contro le linee sovietiche sbaragliandole e aprendo un varc. Le Penne Nere combatterono anche il giorno dopo e riuscirono infine ad uscire definitivamente dalla sacca. Una vera tragedia la Ritirata di Russia che il generale di Corpo D’Armata Armando Novelli, già comandante delle Truppe Alpine, ha perfettamente riassunto e spiegato alla platea, anche con una lavagna luminosa. E il libro non è un semplice elenco dei caduti della Provincia in terra di Russia, suddivisi per Comune, ma una presa di coscienza, un libro da far adottare nelle scuole, per far comprendere meglio ai giovani l’immane tragedia del secondo conflitto mondiale. 
Roberto Oligeri

La tragedia degli alpini apuani in Russia nel libro di Andrea Draghi    

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La tragedia degli alpini apuani in Russia nel libro di Andrea Draghi

Letta anche la lettera di Guglielmo Cresci, mai tornato a casa, nell’incontro per l’anniversario della battaglia di Nikolajewka

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