Il tetto di 900 studenti, posto dalla nuova legge di bilancio agli istituti scolastici per poter tenere aperto l’ufficio del preside e avere l’autonomia – al momento – non spaventa la Lunigiana, dove operano due istituti che gestiscono tutte le scuole superiori. Il Pacinotti-Belmesseri (tecnico e professionale) conta 669 iscritti e l’Istituto Leonardo da Vinci (licei) 573, beneficiano dello “sconto“ per la montanità che prevede come limite quota 400, che non dovrebbe essere ritoccata. La soglia dei 900 è una novità contenuta nell’articolo 99 della nuova legge di bilancio. La norma affida alle Regioni il compito di provvedere al dimensionamento della rete scolastica entro il 30 novembre di ogni anno e questo significa che entro quella data anche la Regione Toscana dovrà comunicare l’entità della rete degli istituti tenendo conto dei nuovi limiti per l’autonomia giuridica delle scuole, che sono stati innalzati da 600 a 900 studenti. Il provvedimento del Governo Meloni nell’ottica del risparmio (meno dirigenti e meno direttori amministrativi) secondo la dirigente scolastica del Pacinotti Belmesseri Lucia Baracchini, non tiene conto del fattore pedagogico della scuola che con istituti troppo grandi mette a rischio la gestione delle relazioni con ragazzi e famiglie.  "L’accorpamento e fusione di più istituti scolastici dovrebbe avere in contemporanea un‘importante formazione di level management - spiega la preside - Non è pensabile che un dirigente da solo possa operare con la complessità di istituti sopra i 900 studenti. Se si desidera che le scuole possano rimanere luoghi di formazione e di crescita culturale, devono avere tempi, spazi e professionalità adeguate, altrimenti il preside sarà destinato a fare semplicemente il burocrate. E’ una scelta strategica, perché chi si ritrova a guidare questi mega istituti non può fare il pedagogista, ma il manager a tempo pieno per far quadrare i conti e coprire i buchi orari". Compito primario del dirigente in una scuola inclusiva e di qualità, invece, deve essere assumere posizioni precise su approfondimenti pedagogici e professionali. "Quota 900 non deve ridurre i numeri del personale Ata (amministrativo tecnico ausiliario) - aggiunge Baracchini - perché là dove ci sono le fusioni, diminuiscono e c’è sempre un taglio rispetto alla situazione precedente, non certo una sommatoria. Per la Lunigiana quota 900 sarebbe la fine, ma penso che il limite di 400 previsto per la montanità rimanga e quindi escluda la fusione dei due istituti lunigianesi con altri. La Lunigiana è un territorio montano, occorre che vengano riconosciute queste caratteristiche che impongono la sostenibilità dell’ambiente. Accorpare con la situazione di oggi rende più difficile rispettare l’aspetto pedagogico che è strategico anche per combattere la dispersione scolastica. L’appuntamento è a novembre quando ci sarà la fase del dimensionamento".  Natalino Benacci

Cronaca

Il tetto di 900 studenti, posto dalla nuova legge di bilancio agli istituti scolastici per poter tenere aperto l’ufficio del preside e avere l’autonomia – al momento – non spaventa la Lunigiana, dove operano due istituti che gestiscono tutte le scuole superiori. Il Pacinotti-Belmesseri (tecnico e professionale) conta 669 iscritti e l’Istituto Leonardo da Vinci (licei) 573, beneficiano dello “sconto“ per la montanità che prevede come limite quota 400, che non dovrebbe essere ritoccata. La soglia dei 900 è una novità contenuta nell’articolo 99 della nuova legge di bilancio. La norma affida alle Regioni il compito di provvedere al dimensionamento della rete scolastica entro il 30 novembre di ogni anno e questo significa che entro quella data anche la Regione Toscana dovrà comunicare l’entità della rete degli istituti tenendo conto dei nuovi limiti per l’autonomia giuridica delle scuole, che sono stati innalzati da 600 a 900 studenti. Il provvedimento del Governo Meloni nell’ottica del risparmio (meno dirigenti e meno direttori amministrativi) secondo la dirigente scolastica del Pacinotti Belmesseri Lucia Baracchini, non tiene conto del fattore pedagogico della scuola che con istituti troppo grandi mette a rischio la gestione delle relazioni con ragazzi e famiglie. 
"L’accorpamento e fusione di più istituti scolastici dovrebbe avere in contemporanea un‘importante formazione di level management - spiega la preside - Non è pensabile che un dirigente da solo possa operare con la complessità di istituti sopra i 900 studenti. Se si desidera che le scuole possano rimanere luoghi di formazione e di crescita culturale, devono avere tempi, spazi e professionalità adeguate, altrimenti il preside sarà destinato a fare semplicemente il burocrate. E’ una scelta strategica, perché chi si ritrova a guidare questi mega istituti non può fare il pedagogista, ma il manager a tempo pieno per far quadrare i conti e coprire i buchi orari". Compito primario del dirigente in una scuola inclusiva e di qualità, invece, deve essere assumere posizioni precise su approfondimenti pedagogici e professionali. "Quota 900 non deve ridurre i numeri del personale Ata (amministrativo tecnico ausiliario) - aggiunge Baracchini - perché là dove ci sono le fusioni, diminuiscono e c’è sempre un taglio rispetto alla situazione precedente, non certo una sommatoria. Per la Lunigiana quota 900 sarebbe la fine, ma penso che il limite di 400 previsto per la montanità rimanga e quindi escluda la fusione dei due istituti lunigianesi con altri. La Lunigiana è un territorio montano, occorre che vengano riconosciute queste caratteristiche che impongono la sostenibilità dell’ambiente. Accorpare con la situazione di oggi rende più difficile rispettare l’aspetto pedagogico che è strategico anche per combattere la dispersione scolastica. L’appuntamento è a novembre quando ci sarà la fase del dimensionamento". 
Natalino Benacci

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