La paura delle mamme: "Ora ci arrestate?"

L’esercito dell’accoglienza ha perfettamente funzionato. Nel padiglione D si respira preoccupazione, che poi lascia spazio alla gioia

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C’è la paura di finire in prigione, o peggio, negli occhi delle mamme appena sbarcate dalla Ocean Viking. Sono scappate dall’inferno per portare in salvo i loro figli, ma non sanno cosa le aspetta davvero in Italia. I mediatori culturali ce l’hanno messa tutta per tranquillizzarle appena scese a terra, e alla fine sono arrivate con i loro bambini alla Imm, per i controlli medici e di polizia, molto più serene. Arrivano tutti dall’Africa sud sahariana: da Mali, Ghana, Ciad e dalla Costa d’Avorio. La macchina dell’accoglienza ha funzionato alla perfezione, e nel padiglione D del complesso fieristico di Carrarafiere l’atmosfera ieri era molto vivace e gioiosa, si respirava solidarietà e comprensione che i profughi non erano certi di trovare. Quando nei padiglioni di Carrarafiere sono arrivate le prime mamme e i bambini con ai piedi solo calzini e ciabatte, tra i volontari stava per partire una gara di solidarietà per trovare calzature per proteggerli dal freddo. Non è servito lanciare una campagna social per trovare calzature: indossavano calzini e ciabatte così come prevede il protocollo della Croce rossa. Le loro scarpe avrebbero potuto trasportare germi, ma una volta ultimati i controlli sanitari hanno avuto in dotazione scarpe e abbigliamento adatto al clima gelido.

A vigilare che tutto andasse bene c’erano anche la sindaca di Carrara Serena Arrighi, la sua vice Roberta Crudeli e il capo della sala operativa della protezione civile Angelo Ricci. Per sincerarsi che i migranti fossero accolti nel migliore dei modi è arrivato anche il governatore della Toscana Eugenio Giani. In prima linea i volontari e i sanitari che non si sono mai fermati: chi prendeva le coperte, chi ha trasportato i migranti dal porto alla Imm, chi si preoccupava di fare una carezza ai bambini, e chi li ha visitati con scrupolo. "Sono felice di essere qui – racconta Barbara Bono, ex titolare dell’omonimo negozio di Massa adesso volontaria della Alfa Victor – . Dovrei finire alle 19, ma quando fai volontariato l’orario non conta. Siamo qui per aiutare queste persone e ci saremo finché avranno bisogno di noi".

Alessandra Poggi