"La nostra squadra di giovani salvavite". Ecco come si diventa guardiani del mare

Sono in tutto 65 i bagnini in servizio sulla costa apuana. Tanti gli universitari che lavorano sulla sabbia per pagarsi gli studi

I giovani bagnini della Cooperativa Mare Sicuro sono impegnati a protegerre i villeggianti

I giovani bagnini della Cooperativa Mare Sicuro sono impegnati a protegerre i villeggianti del litorale apuano.

Massa Carrara, 25 agosto 2021 - Una squadra a difesa dei bagnanti costa apuana tra onde, spiagge e sole. Si tratta dei 65 bagnini della Cooperativa Mare Sicuro, impiegati sul litorale di Marina di Carrara e Marina di Massa. Ragazzi e ragazze scelti dopo appositi corsi di formazione e assegnati alla spiaggia in base alle caratteristiche di ognuno. "In totale nella cooperativa abbiamo 130 bagnini di cui 15 ragazze, da Levano a Forte dei Marmi – spiega il presidente Matteo Baccei – e la stragrande maggioranza sono giovani che lavorano stagionalmente per pagarsi l’università. Per il litorale apuano abbiamo 25 bagnini a Marina di Carrara, tra cui due ragazze, e 40 a Marina di Massa, con due ragazze".

Il percorso di formazione della Cooperativa consiste in un corso pratico e teorico, alla fine del quiale viene rilasciato un brevetto. "Di solito facciamo un corso a novembre e un altro a febbraio – spiega Baccei –; prima di iniziare la parte teorica verifichiamo il feeling con l’acqua degli eventuali partecipanti, analizzando i loro movimenti e la loro predisposizione, e permettiamo agli stessi ragazzi di capire se si è idonei o meno. Poi inizia la parte teorica, dove vengono date le nozioni sul mare e il suo funzionamento, oltre che indicazioni sul soccorso e la rianimazione. Infine c’è la parte pratica in acqua". Nell’ultimo periodo i corsi hanno subito un forte rallentamento di iscritti a causa del covid: "Fino a un paio di anni fa riuscivamo a fare a Carrara almeno 30 brevetti, quest’anno circa la metà. Dei nuovi brevetti, poi, non tutti diventano operativi sulla spiaggia".

Durante la settimana è previsto un giorno libero per i bagnini, con un pagamento in media di 1200 euro netti al mese, con 35 ore settimanali. "Non sono cifre altissime, ma ai ragazzi fanno comodo per gli studi – chiarisce il presidente – ed è una delle ragioni per cui questo lavoro attira molto i giovani; è stagionale e permette di dedicare tempo ad altre cose durante l’inverno". D’estate, invece, questi ragazzi diventano un punto di riferimento del mare. "Bisogna sempre tenere gli occhi ben aperti – racconta Alberto Fregoso, bagnino della spiaggia libera all’ex idrovora di Marina di Carrara –; ogni tanto diventa difficile, perché i villeggianti sono tanti e alcuni non seguono le indicazioni. Quest’estate, degli undici salvataggi che ho fatto in mare, più della metà riguardava ragazzini – ammette Alberto – ed è una cosa che fa riflettere, perché indica disattenzione delle famiglie. Sarebbe utile che tutti prendessero maggiore coscienza dei pericoli".  

Negli anni il ruolo del guardaspiaggia si è evoluto: oggi è una guida a cui chiedere consigli o chiaririmenti. "Bisogna sempre rivolgersi al bagnino se si hanno delle perplessità – sottolinea Matteo Cenini, bagnino dell’Osteria sul mare di Marina di Massa – perché non siamo messi sulla spiaggia per estetica, ma abbiamo una funzione che va oltre il salvataggio". I salvataggi sulla costa apuana sono diminuiti negli anni – spiega Baccei – perché sono migliorate le informazioni e l’organizzazione degli stabilimenti. Si deve comunque puntare a fare ancora meglio". A confermarlo è anche Aldo Bianchini della cooperativa Ligea, che ha in gestione le spiagge libere di Marina di Carrara: "Il sistema di contingentamento dei bagni garantisce un controllo migliore delle spiagge. Gli stabilimenti negli anni hanno migliorato l’organizzazione e l’operatore non riscontra grandi difficoltà. La situazione sulla costa è tutto sommato tranquilla".