La costa flagellata dalla tempesta Cabine spazzate via come foglie

Raffiche oltre i 140 chilometri: le tende di alcuni stabilimenti balneari volano su abitazioni e auto in sosta. Dal Cinquale a Marina di Carrara stabilimenti alle prese con il passaggio di una vera e propria tormenta

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Quando il vento ha iniziato a soffiare con forza sul litorale apuano, il tempo per mettersi al riparo è stato pochissimo. Qualche secondo, forse questione di minuti. Poi il nero delle nuvole si è trasformato in un inferno di raffiche spinte fino a 140 chilometri orari che hanno usato le tende come vele, trascinandole in alto per poi schiantarle con forza sulle case e sulle macchine. Gli ombrelloni chiusi per tempo sono stati abbattuti, ma sono voltate via anche sdraio e lettini. Danni per migliaia di euro un po’ ovunque dal Cinquale fino a Marina di Carrara.

Ma c’è chi fra gli altri ha subito i danni maggiori, dove il vento ha deciso di colpire con più forza e senza pietà. Al Bagno Maurizio, di fronte alla ruota panoramica che si affaccia sul grande parcheggio di via Casola, il vento si è infilato sotto il legno delle cabine, le ha sollevate come fossero una leggera gonna di seta e le ha divelte, trascinandole fin sulla strada del lungomare. Tutto distrutto. Ventisei cabine fatte a pezzi. Il fortunale in pochi minuti si è allontanato lasciando dietro di sé macerie di legno, cabine sventrate da cui fuoriuscivano vestiti leggeri, costumi e giochi per bambini. Ricordi di un’estate che da oggi inizia a volgere al termine e che i proprietari sono venuti a recuperare un po’ alla volta, chiamati dai titolari dello stabilimento balneare.

Fabio Andreazzini, proprietario del Bagno Maurizio, sta già risistemando gli ombrelloni sulla spiaggia e racconta quel che è accaduto la mattina: "Abbiamo visto che stava diventando tutto nero e il vento qui ha picchiato forte, ha tirato su le cabine, le ha sollevate e buttate in strada. Meno male ha colpito qua e non dove eravamo", dice indicando il punto ristoro con le verande abbassate: "Ci eravamo chiusi dentro, c’erano anche quattro clienti. Apprensione e paura ci sono sempre. Ma l’importante è che stiamo bene, poi riusciamo a rimetterci in sesto". A subire danni anche il ristorante Sayonara, vicino al centro marinello, dove le raffiche di vento si sono incanalate nello spazio libero fra gli stabilimenti balneari per poi strappare via la copertura esterna del ristorante come racconta il titolare, Valfrido Sbrana. Diverse migliaia di euro di danni, la copertura da rifare ma c’è da rimboccarsi le maniche e ripartire subito.

Francesco Scolaro