L’antico ponte torna all’originario splendore

A Codiponte i lavori voluti dal Comune di Casola portano alla luce una storia fatta di traffici da e per Lucca

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di Roberto Oligeri

Restaurato grazie all’iniziativa del Comune di Casola, sotto la guida della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Lucca e Massa-Carrara, il ponte della frazione Codiponte riemerge nel suo splendore. Il borgo è famoso per la prestigiosa Pieve romanica dedicata ai Santi Cornelio e Cipriano dove si costudisce un trittico in cui appare un Volto Santo di Lucca di fattura magnifica. L’opera, attribuita al Maestro di Montefloscoli, sarebbe stata commissionata da un mercante lucchese residente in paese, lungo la via che univa Genova a Lucca per il trasporto della seta: la via appunto del Volto Santo .

"Il ponte serviva i traffici commerciali che dal porto di Bocca di Magra-Sarzana, attraverso le Apuane, arrivava a Codiponte – spiega Fabio Baroni, storico della Lunigiana – per raggiungere Lucca attraverso la Garfagnana. Al centro del ponte c’è lo stemma di Pisa. Il ponte si presenta con due gobbe “a schiena d’asino” come tutti i ponti medievali e consiglio d’attraversarlo ricordando che quel tratto di fume lo passarono, anche a guado, uomini dell’età dei Liguri Apuani, degli etruschi e dei Romani,come documentano gli scavi della Pieve. Direi che lo attraversò anche Matilde di Canossa, scendendo verso il mare, raggiungendo il Monastero di Monte dei Bianchi dove risiedevano i Bianchi d’Erberia, una delle famiglie a lei più fedeli. E poi, mercanti e vetturali:a piedi, con i muli e gli asini. Attraversato il ponte, a destra appare la sagoma di due portali a bottega ,trecenteschi ed a sesto acuto: è da lì che aveva inizo il borgo mercantile. In quel punto, il Comune ha lastricato a pietra tutta la strada che porta fino alla piazza interna. Presto anche il Castello di Codiponte sarà oggetto di restauri per metterlo in sicurezza rendendolo visitabile".