Ipertrofia prostatica, Noa all’avanguardia con le nuove tecnologie

Lavoro congiunto, a Massa, di Radiologia interventistica e Endourologia. Eseguiti alcuni interventi per la prima volta in Italia

I medici Alessio Auci, Iacopo Pazzagli e Claudio Ceccherini

I medici Alessio Auci, Iacopo Pazzagli e Claudio Ceccherini

Massa, 17 gennaio2020 - Il progresso delle tecnologie in chirurgia non si ferma mai. Ed è per questo che alle metodiche efficaci del passato si devono affiancare le nuove procedure che diventeranno di uso quotidiano nel futuro. Ciò è tanto più vero nel trattamento chirurgico e mininvasivo dell’ipertrofia prostatica, cioè l’ingrossamento benigno della prostata, patologia che affligge l’8% degli uomini sotto i 40 anni e oltre il 50% di quelli sopra i 60 anni. Tutto questo lo sanno bene al Noa dove le equipe congiunte di Endourologia del dottor Iacopo Pazzagli e dottor Luca Lorenzi con quella di Radiologia interventistica dei dottori Alessio Auci e Claudio Ceccherini lavorano per offrire ai pazienti tutte le opzioni terapeutiche che la moderna tecnologia mette a disposizione.

«L’ipertrofia prostatica – spiega il dottor Pazzagli – è una patologia dalle mille sfaccettature ed ogni singolo paziente rappresenta un caso unico anche per l’età e le altre patologie di cui può essere affetto, come problemi respiratori, cardiocircolatori, eccetera. Ed è per questo che il chirurgo deve trovare il trattamento personalizzato, un po’come il sarto cuce l’abito su misura per il cliente. Da punto di vista chirurgico – continua Pazzagli – noi offriamo sia l’intervento a cielo aperto, sia quello endoscopico con tecnologia bipolare, ma puntiamo sempre più verso tecniche mini-invasive". "Infatti – spiega il dottor Auci – grazie alla stretta collaborazione delle due equipe, siamo in grado di offrire ai pazienti soluzioni definitive, senza necessità di mettere il catetere, eseguite in anestesia locale con una sola giornata di ricovero. Un esempio è l’embolizzazione delle arterie prostatiche, ovvero la chiusura dei vasi che portano il sangue alla prostata, passando addirittura dal polso del paziente. Di questo intervento possiamo vantare la prima casistica numerica in Toscana e la seconda in Italia".

Recententemente inoltre sono stati eseguiti i primi due interventi in Italia di termoablazione della prostata, cioè la distruzione del tessuto prostatico con un semplice ago inserito nel perineo. Tutti i medici sono concordi nel dire che tali progetti e risultati all’avanguardia nazionale sono possibili solo grazie al lavoro di squadra, che amplifica il valore dei singoli professionisti e al sostegno della direzione aziendale. Per questo desiderano ringraziare la direttrice generale, Maria Letizia Casani, e il direttore di presidio, Giuliano Biselli, "che con il loro interesse e lungimiranza offrono la massima disponibilità allo sviluppo delle eccellenze dell’Asl Nord-Ovest Toscana". © RIPRODUZIONE RISERVATA