"Infiltrazioni mafiose in tre aziende apuane Fenomeno poco percepito dalla cittadinanza"

"Auspico l’intervento della Dda nelle indagini sulle infiltrazioni mafiose". Questo il parere di Gino Angelo Lattanzi, per anni noto esponente della Cna e che già in passato si era fatto sentire circa la necessità di fare luce su presunte infiltrazioni mafiose all’interno di alcune aziende della provincia. Un appello che Lattanzi lancia a pochi giorni dalla notizia delle tre aziende locali interdette dalla Prefettura per infiltrazioni mafiose, a cui si aggiungono altre otto società al momento sotto la lente d’ingrandimento. "Voglio mandare i miei ringraziamenti al Prefetto Guido Aprea – commenta Lattanzi – perché dal suo insediamento ha già dimostrato grande capacità di azione dando molto spazio al sempre presente problema della criminalità organizzata". Ricordiamo che le misure interdittive adottate dal Prefetto, contro le quali la legge prevede la possibilità di ricorrere al Tar, impediranno di partecipare alle gare di appalto pubbliche le tre aziende nelle quali gli accertamenti hanno scovato tracce di infiltrazioni mafiose. "Non mi stupisce che le aziende interdette siano nel settore delle frantumazione e trasporto dei granulati – sostiene Lattanzi – perché già in passato c’erano stati episodi e situazioni riconducibili a quel settore. Anni fa era venuto in provincia sotto protezione l’imprenditore Gaetano Saffioti perché non aveva voluto sottoporsi ai ricatti della malavita. Ha dovuto andarsene anche da qui perché dopo che gli furono incendiati alcuni automezzi della sua azienda, aveva capito di non essere al sicuro, e il settore in cui operava era proprio uno di quelli interdetti per infiltrazioni". Un problema che, secondo Lattanzi, coinvolge la provincia di Massa-Carrara in un arco geografico che arriva fino al ponente ligure e per cui adesso è necessario l’intervento della Dda in modo da far luce in modo più approfondito sulla questione. "Non siamo un territorio mafioso – sottolinea Lattanzi – però secondo me la gente non ha la percezione esatta del fenomeno, ed è una cosa da correggere. Ci sono alcuni settori in provincia che da almeno vent’anni danno segnali evidenti che qualcosa non vada. Proprio per questo motivo, oltre all’ottimo lavoro che sta portando avanti il Prefetto Aprea, mi auguro che ci sia un interesse maggiore della Dda verso la nostra provincia e che si possa aprire una stagione di collaborazione affinchè la lotta alla criminalità organizzata diventi più efficace".

Daniele Rosi