Incidente sul lavoro a Marina di Massa: muore a 46 anni. Le indagini

Immigrato dalla Romania, era con i colleghi in un palazzo all’incrocio tra via Pontremoli e viale Mattei. Era in corso il classico intervento di “efficientamento energetico - manutenzione straordinaria“

Il punto del giardino dove è precipitato lo sfortunato muratore

Il punto del giardino dove è precipitato lo sfortunato muratore

Marina di Massa, 20 dicembre 2022 - Un volo di sei metri dal tetto di una palazzina a due piani più mansarda in via Pontremoli 55 a Marina di Massa. Poi la corsa disperata verso il Noa. Ma è stato tutto inutile. Marian Simulescu, 46 anni, nato in Romania ma attualmente residente nella nostra provincia, è l’ennesimo morto sul lavoro. Ieri pomeriggio, attorno alla palazzina che ha due ingressi, uno al numero 55 di via Pontremoli e l’altro lungo viale Mattei, i suoi colleghi non avevano voglia di parlare con i giornalisti. Sul tetto c’erano i vigili del fuoco che stavano coprendo tutto con un telo: il cantiere resterà sotto sequestro fino a quando la Procura non avrà finito le indagini. L’edificio è una struttura divisa in due: una parte è bassa (un piano più la mansarda) l’altra è a due piani più mansarda.

I calcinacci (tegole rotte e pezzi di intonaco) sono in un punto preciso del giardino che costeggia la palazzina, e basta alzare lo sguardo per vedere che sopra c’è un pezzo di grondaia che sporge nel vuoto. E’ da quel punto che Marian Simulescu è precipitato in tarda mattinata. Forse il tetto, per cause ancora da accertare, ha ceduto e lui, anzichè cadere nel pavimento delle mansarda sottostante, è caduto nel vuoto. In un punto privo di impalcature e rete di protezione (che altrove è presente). Quando i colleghi, sconvolti, sono corsi a terra per vedere come stava non era cosciente ma respirava. Hanno subito chiamato il 118 che ha inviato sul posto l’ambulanza. Quando è giunto in ospedale era ancora vivo ma le sue ferite erano troppo gravi. E’ morto poco dopo. Mentre i medici del Pronto Soccorso si prodigavano, nel cantiere arrivava, avvertita dai colleghi, la moglie del muratore. Sconvolta, ha cominciato ad urlare la sua disperazione ed è stata accompagnata subito in ospedale. Dove però ha avuto la tragica notizia.

Il cantiere edile dove l’uomo lavorava è il classico cantiere sorto per lavori di “Efficientamento energetico - manutenzione straordinaria. Per capirci: bonus 110% o poco meno. Intorno alla palazzina c’è un recinto che si affaccia sulle due strade, con altrettanti ingressi per le auto e i pedoni. Il giardino all’interno, con palme e alberi ad alto fusto, non è particolarmente curato. E’ la classica seconda casa per chi vuole fare le vacanze al mare? Può darsi, anche perchè persiane e avvolgibili erano quasi tutte chiuse. Comunque sia, il permesso dei lavori è stato dato il 28 settembre. E i lavori sono iniziati il 3 ottobre. Nel cartello obbligatorio appeso fuori dall’ingresso si legge che la proprietà è di Liana Bedini e Sara Mosconi. A progettare l’intervento è stato l’architetto Vincenza di Ronza, che risulta anche essere direttore dei lavori. Coordinatore per la progettazione è l’architetto Carlo Felicetti. L’impresa è la C.D.S.Design srl. Per cercare di ricostruire, nel dettaglio, cosa è accaduto ieri erano all’opera uomini e donne dell’Ispettorato del lavoro. Spetta a loro, per competenza, tentare di capire se ci sono delle responsabilità.

Ma fuori dalla casa, Nicola Quadrelli (segretario provinciale Fillea Cgil) e Fabio Bonuccelli (dirigente Cgil) hanno le idee chiare. "L’azienda in questione è regolarmente iscritta alla cassa edile. A noi per adesso risulta avere due dipendenti. In questo momento non possiamo sapere se era uno dei due. E’ anche prematuro dire se era in regola o meno. Noi i dati delle assunzioni li riceviamo dopo un mese. Non prima".

Poi Quadrelli ricorda che il 110% ha provocato un boom di occupazione nell’edilizia: "Prima come cassa edile di Massa avevamo 800 iscritti, ora i lavoratori iscritti sono 1.400. Senza dimenticare i mille iscritti alla cassa regionale. Purtroppo però nelle aziende ci sono poche ispezioni, malgrado l’impegno dell’Asl. E questo provoca un deficit enorme nella sicurezza sul lavoro. Quando ci scappa il morto c’è l’emergenza, poi tutti dimenticano. Invece bisogna prevenire, non bisogna intervenire dopo la tragedie. Le istituzioni devono muoversi. Bisogna garantire all’Ispettorato del lavoro le risorse necessarie".