Inchiodato il piromane della Beccheria. Indagato l'ex marito

Non più contro ignoti il fascicolo della Procura

 Il palazzo di via Beccheria devastato dal rogo

Il palazzo di via Beccheria devastato dal rogo

Carrara, 11 ottobre 2017 - HA UN NOME e un cognome il presunto piromane di via Beccheria. Il fascicolo della Procura, fino a poco fa contro ignoti, adesso è aperto contro l’ex marito della titolare dell’appartamento che prese fuoco all’alba del 3 settembre svegliando nel terrore un intero quartiere.

, dopo aver interrogato la donna e viste le numerose denunce di questa nei confronti dell’ex marito segnalato più volte alle forze dell’ordine per stalking, minacce e violenze, è andata dritta a casa dell’uomo.

Bergiola, dove vive l’ex marito, è un paese nello sconcerto: un via vai continuo di poliziotti – raccontano gli abitanti – che alla fine hanno incastrato l’ex marito. «Pare – raccontano i più informati – che appena visti gli agenti della polizia l’ex marito abbia confessato: “Sì sono stato io“». Accecato dalla gelosia e dalla rabbia per la fine del rapporto, l’uomo avrebbe appiccato il fuoco alla casa della ex moglie. Facendo rischiare a un intero quartiere di saltare in aria.

Dichiarazioni poi ritrattate davanti al proprio legale, ma che comunque sono finite a verbale nel fascicolo della Procura, il cui capo di imputazione è la strage, aperto dal pubblico ministero Alberto Dello Iacono che ha così messo un nome a quella che fino a quel momento era una denuncia contro ignoti.

DOPO la relazione dei vigili del fuoco, che chiaramente indicavano l’indagine dolosa dell’incendio che quella domenica mattina ha rischiato di mandare all’aria un intero palazzo, la polizia, che effettua le indagini, ha scandagliato gli ambienti della donna, la famiglia e soprattutto è andata a colpo sicuro su quell’ex marito su cui già la mattina dell’incendio si sono scatenati i primi rumors. Addirittura sul luogo dell’incendio c’è stato qualche familiare molto stretto che ha ripetuto più volte il nome di quel marito che mai si era rassegnato a un amore terminato e che era solito ripetere frasi di vendetta e di minaccia.

Adesso – spiegano dalla Procura – si stanno configurando ipotesi ben precise sul presunto autore del rogo che ha distrutto l’appartamento e ci potrebbero essere provvedimenti per garantire la tutela della donna.