In ospedale pochi farmaci Venivano venduti ai privati

Davanti al giudice l’ex responsabile della gestione dei medicinali a Pontremoli. Si apre il processo per il reato di peculato. Uno degli imputati aveva patteggiato

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di Andrea Luparia

Torna alla ribalta della cronaca il caso all’ex responsabile del punto farmacia dell’ospedale civile di Pontremoli. Secondo l’accusa, faceva sparire i farmaci dell’ospedale per rivenderli privatamente. Questa mattina, in tribunale a Massa, ci sarà una nuova udienza, presente il collegio giudicante e soprattutto lui, R.C. di 64 anni. A dire la verità nella richiesta di rinvio a giudizio firmata all’epoca dei fatti (era il 2018) dal Pm Alberto dello Iacono, gli imputati erano due ma l’altro ha patteggiato davanti al Gup uscendo velocemente di scena. Ora quindi i giudici dovranno decidere la sorte solo del principale imputato, accusato di peculato. Ma vediamo i fatti. Tra il 2016 e il 2018 l’inchiesta portata avanti dai carabinieri del comando provinciale di Massa Carrara porta alla luce un fenomeno sconcertante. Dal deposito della farmacia dell’ospedale “Sant’Antonio Abate“ di Pontremoli spariva di tutto, soprattutto sostanze che potevano essere utilizzate come dopanti. Ma non solo quelle. Nella richiesta di rinvio a giudizio si elenca la sparizione di 90 dosi del farmaco “Menveo“, di 20 dosi di “Nimerix“, di varie confezioni di antidolorifici, betabloccanti, antidepressivi, broncodilatatori, tranquillanti e, ultimi ma non ultimi, di farmaci per la cura delle disfunzioni erettili (“Cialis“ e similari). Ma non sparivano solo i farmaci. A dire la verità i militari registrano la vendita a terzi anche di garze, aghi per la pancia, lancette pungidito e persino di integratori alimentari. Attenzione. Tutto quello che spariva non veniva rivenduto a farmacisti ma a privati che ritenevano di averne bisogno. E’ importante però sottolineare che il 29 aprile 2016 il direttore del dipartimento farmaceutico dell’Asl aveva presentato una denuncia orale. Dopo quella data i carabinieri hanno ascoltato la dirigente della farmacia dell’ospedale pontremolese, effettuato un sopralluogo nella farmacia e disposto varie intercettazioni. Tutto materiale che ha passato il vaglio il vaglio del Gup. Adesso però starà al collegio giudicante stabilire se queste prove bastano per condannare l’imputato, difeso dall’avvocato Alessandro Ravani (nella foto).