In mezzo alla natura il lavoro è più smart

Parte il progetto lanciato dal Parco dell’Appennino tosco emiliano: "Apella esperimento pilota. Antidoto alla crisi di turismo"

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Il nuovo ufficio con tanto di smart working? E’ in Appennino, con o senza vacanze. E’ all’esame del Parco un progetto "Sustainable smart co-working"- nei centri della riserva della biosfera Appennino Tosco Emiliano. Il primo è già in cantiere per il borgo di Apella, in Lunigiana. Se decollerà potrà essere, esperienza pilota da replicare in tutte le quattro province del Parco nazionale. "L’emergenza dettata dal coronavirus – spiega Fausto Giovanelli, presidente –, pur nella sua drammaticità, sta ridisegnando modi e stili di vita, dall’ambito medico a quello sociale, da quello economico a quello lavorativo. L’incredibile impulso dato allo smart working dalla pandemia insegna che le distanze possono essere abbattute. Con una buona connessione internet e adeguati supporti si può lavorare da qualsiasi parte. Quindi, perché non farlo da un luogo suggestivo?". L’idea è partita proprio da uno dei centri visita del parco nazionale dell’Appennino tosco emiliano, ad Apella, nel cuore della Lunigiana. L’intento iniziale è sperimentarla lì, per poi verificare la possibilità di attrezzare luoghi di smart working, in convenzione con altri borghi o centri visita del Parco che, per lo più, offrono servizi turistici.

"La pandemia – prosegue Giovanelli - impone agli operatori del turismo di modificare le proprie strategie, quanto meno a breve e medio termine. La crisi dei mercati stranieri e lontani e dei prodotti turistici classici (comitive, gruppi organizzati) può in parte essere compensata dallo sviluppo del turismo di chi intende lasciare, anche solo temporaneamente, luoghi densamente urbanizzati e popolati per rigenerarsi, anche lavorando, in luoghi decentrati e magari meno impersonali delle aree metropolitane". L’ambizione del Parco è di andare a supportare nei centri visita spazi di co-working, partendo da connessioni internet ad alta velocità, postazioni singole, sale riunioni, postazioni videoconferenze evolute. Si ragiona inoltre, di promuovere l’avvio di questo circolo virtuoso con i professionisti, prevedendo occasioni di formazione in presenza. Ad esempio con la presentazione dei progetti dell’action plan della riserva della Biosfera. "Abbiamo ascoltato le proposte degli esperti e in particolare di Barbara Maffei (ingegnere e imprenditrice dell’agriturismo di Apella) – conclude Giovanelli - dobbiamo ancora compiere il primo passo. Ma ogni cammino si comincia con un primo passo".