"Il servizio civile diventerà lavoro"

Ha 23 anni e le idee ben chiare: lavorare nel mondo del volontariato. Intanto studia diritto della pubblica amministrazione. Parliamo di Sofia Paladini, una dei 380 volontari della Pubblica assistenza di Carrara, in maggioranza giovanissimi. È entrata in servizio lo scorso 25 maggio con la il bando “servizio civile universale“, vale a dire venticinque ore di servizio settimanali. Sofia è impegnata dietro al bancone del nuovo punto tamponi Covid della sede di Marina di Carrara. A differenza di molti suoi coetanei che non vogliono lavorare perché percepiscono il redditto di cittadinanza, così si dice, Sofia ha deciso di fare parte del mondo del volontariato. Nessuno stipendio, solo il rimborso spese.

Capelli riccioli e il sorriso sempre sulle labbra, anche se al lavoro tiene la mascherina, è felice della sua scelta: "Amo il mondo del volontariato – dice – lo conosco da quando sono piccola. Nella mia famiglia ci sono sempre stati dei volontari della Pubblica assistenza e il loro impegno mi ha ispirata. Avrei voluto essere volontaria già da tempo, ma ero troppo piccola. Poi ho visto il bando per volontaria di servizio civile universale e mi sono detta ora è il momento giusto. Sono venticinue ore settimanali. Con gli altri volontari abbiamo costituito un bel gruppo. Certo chi esce con le ambulanze ha esperienze decisamente più impegnative, deve affrontare situazioni più complicate, ma nel volontariato ognuno ha il suo ruolo".

Sofia Paladini nella Pubblica assistenza ha trovato una seconda famiglia: "Mi trovo molto bene – aggiunge – sono tutti super gentili, e anche quando si fanno degli errori non c’è mai tensione. Rispetto all’università questo è un mondo totalmente diverso, ma è molto famigliare e formativo. Consiglio questa esperienza a tutti i miei coetanei".

Alessandra Poggi