"Il sapere per conoscere la nostra storia Partiamo dai giovani per rilanciare il centro"

Marzia Dati, presidente della Dickens fellowship, punta al coinvolgimento dei ragazzi: "Facciamo conoscere loro i classici per riscoprire l’identità"

di Claudio Laudanna

Giovani, cultura e riscoperta delle nostre radici. E‘ solo attraverso di questi tre fattori che secondo Marzia Dati potrà passare il rilancio del nostro centro storico. Professoressa di lingua e letteratura inglese, quest‘ultima sta terminando un dottorato di ricerca all‘Università di Pisa e da anni lavora attraverso la Dickens Fellowship carrarese, di cui è presidentessa, per riportare alla luce una parte importante del passato cittadino.

"Con la nostra associazione – racconta Marzia Dati – siamo partiti nel 2013 con l‘obiettivo di rilanciare il centro storico. Non a caso abbiamo scelto di aprire la nostra sede in via Carriona, una strada che per secoli è stata il cuore della città e ora è buia e dimenticata. Noi abbiamo voluto accendervi una luce e con il nostro lavoro riscoprire l‘importante passato di Carrara. Quello che vogliamo fare, come sosteneva Zygmunt Bauman, è rendere internazionale il locale e viceversa e in questo meccanismo la figura di Dickens è stata per noi centrale. Partendo da lui, per esempio, siamo andati a riscoprire la presenza della comunità inglese e statunitense in città".

In questi anni le passeggiate sulle orme degli inglesi sono diventate un appuntamento fisso nei diversi tour organizzati dalla Fellowship in città, ma sono state anche un importante strumento per accendere l‘attenzione delle nuove generazioni sulle loro radici. "Il rilancio del centro storico – prosegue Dati – deve passare assolutamente dal coinvolgimento dei giovani. Per questo motivo ci dà molta soddisfazione il fatto che tra gli iscritti alla nostra Fellowship ci siano tanti ragazzi, crediamo che solo se questi si riapproprieranno della nostra memoria storica allora potranno contribuire alla rinascita della città, i nostri giovani devono essere i custodi delle nostre radici".

Concretamente però come queste aspirazioni si possono tradurre nel quotidiano?

"Il nostro motto è conoscere per sapere, per questo nelle nostre iniziative vogliamo coinvolgere anche le scuole. Dobbiamo riuscire a motivare i giovani e far riscoprire loro l‘importanza della storia della nostra città. Da parte nostra come Dickens Fellowship stiamo lavorando a importanti progetti per il prossimo futuro"

Quali?

"Anzitutto a breve contiamo di spostare la nostra sede. Lasceremo via Carriona per trasferirci in un palazzo nel cuore del centro storico. Ci sposteremo in un palazzo antico dove avremo a disposizione non solo più spazi, ma anche un giardino dove poter organizzare letture e conferenze. Tutto questo sarà pensato anzitutto per i giovani perché vogliamo che inizino, sulle orme di quello che diceva Italo Calvino, a riappropriarsi dei classici. Stiamo poi pensando anche ad altre iniziative più specifiche".

Per esempio?

"Visto che vogliamo sempre lavorare sia sul livello locale che globale abbiamo deciso di dedicare due anni alla riscoperta di un carrarino illustre: Cesare Vico Lodovici. Partiremo dall‘approfondimento del suo lavoro come anglista e traduttore e da qui vogliamo rendere il giusto omaggio a una figura tanto importante per la cultura italiana. Lodovici ha tradotto Shakespeare e Elliott, solo per citarne alcuni, e nella sua casa del centro storico ha ospitato Pirandello e Montale, ma qui da noi quasi nessuno lo conosce".