Il postino non suona: code sotto la pioggia davanti al “camper”

Il postino che un tempo suonava sempre due volte ora è una specie in via d’estinzione. Così come lo squillo alla porta di casa che precedeva l’arrivo di una raccomandata. Ora, spesso, niente campanello, ma succede che finisca subito nella cassetta l’avviso di giacenza all’ufficio postale e il malcapitato destinatario debba recarsi a fare la coda. E’ successo l’altra mattina anche ad un pensionato ultraottantenne pontremolese che sta in casa tutto il giorno: non ha sentito trilli ma ha trovato nella cassetta postale lo scontrino della mancata consegna. "Non è un episodio isolato – precisa il signor Pietro – perché ho sentito molte lamentele di anziani costretti a recarsi alle Poste perdendo un sacco di tempo. Tra l’altro quando sono andato a ritirare la raccomandata pioveva e, visti i lavori di manutenzione straordinaria della sede, ho aspettato in coda sotto l’acqua davanti all’ufficio postale mobile".

Sono scontate anche le lamentele dei commercianti che succede ricevano le raccomandate il lunedì, giorno di chiusura. Poi c’è il problema delle bollette che arrivano scadute e gli uffici postali locali rifiutano il timbro in arrivo perché dicono che i grandi utenti spediscono i vaglia in ritardo e non sono tracciabili. Irrisolto anche il disagio delle operazioni con i buoni postali che devono essere autorizzate dal direttore dell’Ufficio, non sempre presente. Per non parlare del Postamat che non ha mai funzionato costringendo i pensionati, ormai da anni, a recarsi negli uffici di Scorcetoli o Mulazzo per prelevare contante. Irrisolto anche il nodo degli orari, ancora fermi al periodo pandemia: niente aperture pomeridiane.

N.B.