"Il porto da problema a preziosa risorsa" Sommariva lancia il consorzio anti erosione

Una task force che studi e finanzi il ripascimento. "Lo scalo si impegnerà a salvare l’arenile con la sabbia dragata e non solo"

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di Cristina Lorenzi

L’allungamento della diga foranea è stato definito la miglior soluzione per combattere l’erosione. Così Mario Sommariva, presidente dell’Autorità portuale, nel presentare il nuovo piano regolatore dello scalo, ha puntato l’accento sulla sostenibilità ambientale dell’intero progetto, al momento ancora a livello di proposta. Se l’eliminazione delle opere nel tratto di costa che va dalla foce del Carrione a quella del Lavello, va nella direzione di restituire a Marina la parte di arenile per opere extra portuali, l’intero disegno ha anche lo scopo di ridurre l’erosione costiera. "Anche se con una bacchetta magica eliminassimo il porto – ha spiegato Sommariva – l’erosione costiera a sud non cambierebbe".

Spiegando il fenomeno come fisiologico, Sommariva si è impegnato promettendo una sorta di task force permanente che affronti, studi e risolva il delicato quanto drammatico tema dell’erosione costiera soprattutto nella zona che va da Massa alla Versilia. Così lo studio del piano del porto, come ha spiegato il segretario generale dell’autorità Francesco Di Sarcina, contempla l’intero asse che va dal Magra fino al porto di Viareggio. "Questo piano – ha dichiarato Di Sarcina – prevede di risolvere il problema dell’insabbiamento alla foce del Carrione che crea pericolo in caso di alluvione. Si punta a far defluire a sud le sabbie che adesso si ammassano alla foce del torrente". "Le nuove opere – ha incalzato Sommariva, che fin dall’inizio del suo mandato ha dimostrato particolare sensibilità al tema del ripascimento – non creano alcun peggioramento sulla costa. Il nostro proposito è dare un contributo economico e sociale al tema dell’ambiente. La gestione delle coste non può più essere sostenuta con l’apporto di sabbia, ma ci vuole una modalità di gestione artificiale. Anche senza il porto l’erosione rimarrebbe. La nostra idea è quella di trasformare il porto da problema a opportunità. Così intediamo utilizzare – ha proseguito il presidente – in maniera strutturale permanente le sabbie che vengono dragate dal nostro porto con una forma di gestione consortile. Penso a un consorzio per il ripascimento che impegni tutti i soggetti interessati da Viareggio a Marina per apportare un beneficio serio sul litorale".

Da qui l’iniziativa di una task force che acceleri i percorsi, utilizzi le sabbie dei dragaggi e offra opportunità vere di ripascimento a sud. "Il futuro – è stato spiegato nel corso della conferenza di presentazione – passa dalla sostenibilità ambientale e dallo sviluppo economico. Per questo Sommariva intende partecipare al Consorzio Zia per contribuire al recupero delle aree e per sedersi ai tavoli delle scelte e partecipare alle decisioni. "Il nostro porto dovrà entrare nella politica di riconversione energetica, sfruttare meglio l’intermodalità con la ferrovia e in futuro beneficiare del raddoppio della Pontremolese. "Qualcuno dovrà dire – ha concluso – se il porto serve o no al territorio. Se la cantieristica, il Nuovo Pignone e tutte le aziende della zona industriale possono fare a meno del porto. Se sarà così avviamoci verso una decrescita che sarà sicuramente infelice. Senza porto il futuro sarà fatto di declino, degrado e povertà".

Da qui Sommariva ha promesso una comunicazione continua e trasparente sugli studi, la partecipazione della Regione sulla valutazione delle sabbie che certo non saranno sufficienti per il ripascimento. "Serve una struttura permanente che, sotto la regia della Regione, si impegni nei finanziamenti e dove tutti contribuiscano al progetto comune che è quello di recuperare il litorale a sud di Marina".