Il Patto per il lavoro siglato poche settimane fa dai sindacati con Provincia, Regione e associazioni di categoria per il territorio apuano ha iniziato a dare i primi frutti: "La prima misura che è stata attivata, quella legata agli incentivi all’occupazione, ha già visto esaurirsi le risorse in datazione a dimostrazione del fatto che quanto sostenuto anche da noi nei vari tavoli di confronto era corretto – sottolinea Nicola Del Vecchio (nella foto), segretario della Cgil –. Come organizzazioni sindacali ci eravamo infatti adoperati affinché nella ripartizione complessiva delle risorse fosse destinata una percentuale maggiore a quella misura, la sintesi finale poi ha prodotto la percentuale definitiva del 10%". Un primo passo nella direzione giusta per uno strumento che ha comunque tante altre potenzialità da sviluppare, rimarca Del Vecchio: "Il patto va visto nella sua interezza, pertanto ci auguriamo partano presto anche tutte le altre misure in particolar modo gli strumenti legati all’occupabilità. Noi siamo tra coloro che sostengono che dalle crisi in corso possiamo uscire solo rimettendo al centro il lavoro puntando su politiche attive capaci di favorire occupazione di qualità. Rimettere al centro il lavoro per costruire un nuovo modello sociale ed economico, in cui a tutte le forme di lavoro sia garantito un lavoro dignitoso, una giusta retribuzione, la libertà di espressione, la sicurezza e il riposo, le pari opportunità tra uomo e donna, l’informazione e la partecipazione alle scelte dell’impresa". Istruzione e formazione permanente per i lavoratori, non solo l’aggiornamento professionale, sono prerogative che devono essere portate avanti secondo il segretario della Cgil "perché l’accesso alla cultura e alla conoscenza è un elemento fondamentale per la libertà e l’autonomia delle persone, per estendere e migliorare la qualità stessa della democrazia e della partecipazione. C’è anche nel metodo un elemento innovativo di grande importanza in quest’intesa – conclude –: attraverso il confronto che si è svolto tra parti sociali e istituzioni locali si sono provati a cogliere i fabbisogni specifici di ogni territorio. Un approccio, questo, improntato alla massima equità e giustizia sociale che può essere migliorato ma necessita prima di tutto di essere difeso e valorizzato".

Cronaca

Il Patto per il lavoro siglato poche settimane fa dai sindacati con Provincia, Regione e associazioni di categoria per il territorio apuano ha iniziato a dare i primi frutti: "La prima misura che è stata attivata, quella legata agli incentivi all’occupazione, ha già visto esaurirsi le risorse in datazione a dimostrazione del fatto che quanto sostenuto anche da noi nei vari tavoli di confronto era corretto – sottolinea Nicola Del Vecchio (nella foto), segretario della Cgil –. Come organizzazioni sindacali ci eravamo infatti adoperati affinché nella ripartizione complessiva delle risorse fosse destinata una percentuale maggiore a quella misura, la sintesi finale poi ha prodotto la percentuale definitiva del 10%".
Un primo passo nella direzione giusta per uno strumento che ha comunque tante altre potenzialità da sviluppare, rimarca Del Vecchio: "Il patto va visto nella sua interezza, pertanto ci auguriamo partano presto anche tutte le altre misure in particolar modo gli strumenti legati all’occupabilità. Noi siamo tra coloro che sostengono che dalle crisi in corso possiamo uscire solo rimettendo al centro il lavoro puntando su politiche attive capaci di favorire occupazione di qualità. Rimettere al centro il lavoro per costruire un nuovo modello sociale ed economico, in cui a tutte le forme di lavoro sia garantito un lavoro dignitoso, una giusta retribuzione, la libertà di espressione, la sicurezza e il riposo, le pari opportunità tra uomo e donna, l’informazione e la partecipazione alle scelte dell’impresa".
Istruzione e formazione permanente per i lavoratori, non solo l’aggiornamento professionale, sono prerogative che devono essere portate avanti secondo il segretario della Cgil "perché l’accesso alla cultura e alla conoscenza è un elemento fondamentale per la libertà e l’autonomia delle persone, per estendere e migliorare la qualità stessa della democrazia e della partecipazione. C’è anche nel metodo un elemento innovativo di grande importanza in quest’intesa – conclude –: attraverso il confronto che si è svolto tra parti sociali e istituzioni locali si sono provati a cogliere i fabbisogni specifici di ogni territorio. Un approccio, questo, improntato alla massima equità e giustizia sociale che può essere migliorato ma necessita prima di tutto di essere difeso e valorizzato".

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Il Patto per il lavoro dà i primi frutti Esaurite le risorse per gli incentivi

Del Vecchio (Cgil): "E’ la direzione giusta. Ora avanti con le altre misure"

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