Il maestro Bonnefoit e la “visione“ delle donne

L’esibizione in diretta con una modella. Poi la “resa” dichiarata:. "Serve l’ispirazione"

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di Daniele Rosi

Dipingere dal vivo con il sottofondo della musica. Un’atmosfera di pace e quiete in mezzo al verde per l’appuntamento con l’artista francese Alain Bonnefoit nel giardino del palazzo Binelli che ospita le sue opere dedicate alle donne. Al secondo piano, fino al 27 agosto la mostra intitolata “L’attesa” che ripropone alcuni suoi lavori. Ritrarre in diretta, sotto gli occhi degli spettatorio una modella con le tecniche acquisite nei suoi viaggi in Giappone. Nato nel 1937 nel quartiere di Montmartre a Parigi, Bonnefoit ha iniziato fin da ragazzo a dipingere spostandosi tra Francia e Italia, soprattutto in Toscana. Il viaggio nel 1973 in Giappone è stato quello in cui, approfondendo la tecnica denominata “sumi-e”, la sua carriera ha preso una svolta artistica proficua e costante. Il maestro Bonnefoit ha disegnato il profilo della modella dal vivo, davanti al pubblico che voleva vedere nascere un’opera d’arte. Toscano d’adozione grazie ai tanti viaggi di lavoro nella nostra regione, per Bonnefoit è trattato della prima esposizione a Palazzo Binelli.

"E’ per me un piacere essere a Carrara – ha commentato il pittore in un discreto italiano – in una città che ha fatto dell’arte uno dei suoi punti fermi. Ho imparato il sumi-e in Giappone quando pochi lo studiavano, negli anni settanta. Per approfondire la tecnica ho vissuto anche dentro un tempio". Davanti a Bonnefoit la modella per un’ora ha alternato un paio di posizioni, seduta e in piedi, dando la schiena all’artista, che con pennello e inchiostri,su una speciale carta, ha cercato l’ispirazione per trasformare la sua figura in un quadro. Più volte il maestro Bonnefoit ha stracciato il disegno, non soddisfatto della rappresentazione. Ha alzato e mostrato al pubblico gli schizzi che pensava soddisfacenti, cercando un dialogo con gli spettatori. Circa un’ora è durata la performance dell’artista che, alla fine, ha deciso di concludere la serata in modo non certo prestabilito. Al microfono, con grande onestà, ha spiegato: "questa tecnica richiede la necessaria ispirazione per proseguire". Non c’era. Ma c’è stato l’applauso di tutti i presenti.