Il liceo scientifico perde la “testa” Al via l’accorpamento con l’Itis

La risposta del sindaco De Pasquale agli attacchi del Pd

Francesco De Pasquale

Francesco De Pasquale

Carrara, 16 novembre 2018 – Il liceo scientifico perde la presidenza. Immediata la protesta degli studenti e attacchi del Partito democratico. Così il consiglio comunale è stato riscaldato da Sara Piccioli, rappresentante degli studenti del “Marconi“ che reclamando l’autonomia della scuola ha ricordato al sindaco le sue responsabilità. Così stamani i ragazzi faranno sciopero e decideranno se organizzare un’assemblea permanente «perché finora nessuno ci ha ascoltato». Nel frattempo la capogruppo del Pd, Roberta Crudeli, ha presentato un’interrogazione. Crudeli è partita dal tavolo della Provincia e dalle sue «insensate proposte che causerebbero tagli e danni all’offerta formativa della città.Ma i sindacati scuola e il personale del “Marconi” non ci stanno. Noi del Pd siamo con loro. Ci rivolgiamo al sindaco, così parco di comunicazioni in diretta, per chiedergli quale sia la sua proposta al tavolo sulla razionalizzazione della rete scolastica. Che cosa ha sostenuto a tutela dello scientifico, della sua autonomia e dei suoi 525 studenti. Non basta evitare che un istituto di Carrara sia accorpato ad altro di oltre Foce. Questo non è un risultato bensì una sconfitta, espressione di una miope politica scolastica, priva di prospettive. Il liceo scientifico “Fermi” di Massa, sottodimensionato, mantiene la sua autonomia». Da qui Crudeli chiede al sindaco perché al tavolo provinciale della scorsa settimana non si sia opposto, come i suoi predecessori, alla volontà del presidente della Provincia di sopprimere l’autonomia del nostro scientifico per farlo accorpare allo “Zaccagna-Galilei”. «Perché – chiede Crudeli – non ha fatto notare, potendo contare anche sull’appoggio delle organizzazioni sindacali, l’inutilità dell’operazione? Non c’è alcun risparmio: stesse spese per luce, utenze e manutenzione». Inoltre Crudeli chiede che fine abbia fatto il progetto di costruzione della nuova scuola ad Avenza. I ragazzi sostengono che dala Regione, da cui sono partiti i tagli per le scuole sotto i 600 ragazzi, sarebbe arrivato un paracadute che prevede la salvezza per quelle scuole che hanno subito dimensionamenti a causa di calamità naturali o danni strutturali alla sede centrale. «La nostra scuola – sostine Piccioli – ha avuto il calo per gli anni in cui era nelle sede disagiata. Le classi meno numerose sono le ultime: uscite quelle le prime sono tutte in crescita». “Ho salvato il Marconi dal trasferimento a Massa. La perdita di autonomia è colpa della Provincia, in quota Pd”. Parla il sindaco Francesco De Pasquale dopo gli attacchi del partito di via Groppini che lo incolpa di aver fatto perdere la presidenza allo scientifico. “Invece di fare polemica in consiglio comunale – spiega – , i democratici dovrebbero convincere i loro rappresentanti in Regione e il “loro” presidente della Provincia ad abbandonare la politica dei tagli alle scuole che ha portato alla decisione di togliere l’autonomia al Marconi”. Il sindaco ha poi spiegato come ha salvato lo scientifico: “La mia battaglia è partita da lontano, chiedendo che Carrara rimanesse nell’ambito della Lunigiana e non fosse inserita con Massa e Montignoso. La Provincia ha deciso diversamente e adesso abbiamo due ambiti disomogenei: quello di costa, ingolfato di studenti e povero di sedi; quello della Lunigiana, con una buona disponibilità di scuole ma con pochi alunni. Preso atto dei numeri dei due licei e dell’esigenza di tagliare i costi, nella riunione del 16 ottobre, Gianni Lorenzetti ha proposto di accorpare Fermi e Marconi in un’unica scuola. E visto che il nostro scientifico è ospitato in una struttura in cui sta oggettivamente stretto e che condivide con un’altra scuola, l’Itis Galilei, è ovvio che la collocazione del nuovo liceo sarebbe stata a Massa”. Il sindaco si è fermamente opposto all’idea del trasferimento del Marconi, ma non ha potuto far niente per non fargli perdere l’autonomia: “Il problema è la sede. La struttura di via campo d’Appio non è in grado di contenere un numero maggiore di studenti. La perdita dell’autonomia didattica non ha conseguenze sull’offerta formativa per gli studenti. A farne le spese sarà purtroppo il personale non docente. Questo è il risultato di una politica, quella dell’amministrazione provinciale, regionale e nazionale a guida Pd, ispirata esclusivamente alle necessità di bilancio. Da insegnante so quanto è prezioso il loro lavoro. Darò battaglia in conferenza zonale per salvare quei posti”.