Il futuro della sanità massese pronto a sbarcare in consiglio

A metà settembre sarà in approvazione la proposta di acquisto dei terreni all’ex scalo merci per la nuova Casa di comunità

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A metà settembre la proposta di acquisto dei terreni ex scalo merci vicino alla stazione di Massa arriverà in consiglio comunale per l’approvazione. Dettagli specifici sull’accordo e sul prezzo per ora non trapelano ma la trattativa è ormai alle fasi finali, come assicura il sindaco Francesco Persiani. "E’ in via di definizione e dobbiamo stipulare il contratto preliminare, condizionato alla variante urbanistica sul progetto. Contiamo di portare la proposta di acquisto all’approvazione del consiglio a metà settembre. Sperando che non ci siano contrattempi, dovremmo arrivarci entro tale data".

Due settimane circa e si disegnerà una volta per tutte il futuro della sanità territoriale massese e anche apuana perché qui sorgerà la nuova Casa di comunità con relativo ospedale di comunità da 20 posti letto e Centrale operativa territoriale. Stiamo parlando di un progetto che realizzerà l’Asl Toscana nord ovest da 10,2 milioni di euro finanziato tramite fondi del Pnrr: Comune e Asl dovranno sottoscrivere a loro volta una convenzione di utilizzo del terreno a titolo gratuito, almeno per un tot di anni, e studiare poi se far passare in futuro il terreno direttamente sotto la proprietà dell’Asl o stipulare un affitto vero e proprio. La pratica principale, ossia quella dell’acquisizione, è comunque in dirittura d’arrivo: la cifra che il Comune dovrà versare nelle casse di Sistemi Urbani, società strumentale di Ferrovie, si aggira comunque attorno a 1,5 milioni di euro, con diverse rifiniture che dipendono proprio dalla trattativa privata fra i due enti e i cui dettagli saranno sottoposti al voto dei consiglieri fra pochi giorni. Serve il via libera del consiglio perché si tratta di acquistare un terreno da privati su cui realizzare un’opera di interesse pubblico. Con l’approvazione dei consiglieri incassata poi ci sarà da correre: l’Asl potrà procedere alla progettazione definitiva della struttura finanziata tramite il Pnrr da sottoporre ancora al Comune come variante di pubblico interesse. Solo a quel punto si potrà andare a gara, appaltare i lavori e chiudere le opere entro la scadenza fissata dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, ossia la metà del 2026.

La struttura dovrebbe occupare 4.500 metri quadrati di superficie coperta su un’area di circa 10mila con parcheggi, aree verdi e i relativi standard urbanistici oltre alla sistemazione della viabilità che a oggi resta uno dei principali nodi da risolvere.

Francesco Scolaro