"Il centro storico diventi un museo diffuso Valorizziamo il nostro immenso patrimonio"

Davide Lambruschi, storico dell’arte, interviene nel dibattito e chiede ai concittadini di prendersi cura dei beni comuni. "Ripartire dalla nostra identità"

di Claudio Laudanna

"Ripartiamo dal prenderci cura del nostro patrimonio artistico e culturale, facciamo del centro città un museo diffuso". Davide Lambruschi è un insegnante, uno storico dell’arte e un custode della memoria carrarese che condivide oltre con i suoi studenti e anche con i tanti curiosi e appassionati che partecipano alle sue passeggiate per la parte antica della città. Proprio dal recupero e dall’attenzione al grande passato di Carrara secondo Lambruschi dovrebbe passare il rilancio di una città che negli ultimi anni si è fatta sempre più piccola. "Se continua così – esordisce con amarezza il professore – ci stiamo avviando a diventare sempre di più un grande borgo anziché una città. In questi anni tutto il tessuto carrarese è andato sempre più impoverendosi e a testimoniarlo sono i tanti enti, uffici e servizi che non ci sono più. In quest’ottica è esemplificativo pensare semplicemente anche a cosa sia accaduto con gli ordini religiosi: francescani, gesuiti e figlie di Gesù uno dopo l’altro se ne sono andati via per non tornare più".

Come fare dunque per invertire questa rotta?

"Dobbiamo prenderci cura, per noi e per le future generazioni, di ciò che ci è stato affidato dai nostri antenati, in modo da realizzare il sogno di vedere un giorno un intero paese che si prende cura di se stesso e dei propri beni comuni ricostruendo i legami di comunità. Dobbiamo partire dal principio di sussidiarietà orizzontale della nostra Costiuzione: ognuno di noi può divenire custode attivo della bellezza, impegnandosi nella cura del patrimonio materiale ed immateriale che costruisce la memoria della nostra comunità. Da qui può nascere un rilancio del nostro centro storico e del nostro territorio. Da qui può svilupparsi l’idea di un museo diffuso del nostro centro urbano".

Un progetto a cui sta lavorando da anni.

"Il nostro centro storico racconta e conserva tantissime storie e tantissimi tesori, dobbiamo solo imparare a valorizzarlo al meglio. Per cominciare però dobbiamo puntare su una educazione alla cittadinanza locale. Ai nostri ragazzi dobbiamo insegnare quali sono le loro radici e quale bagaglio culturale hanno lasciato loro i nostri antenati. Oggi quando vado in classe spesso mi capita di parlare a studenti che fanno fatica a conoscere semplicemente i nomi delle strade e delle piazze del centro".

Da qui l’idea di andare a mettere delle didascalie davanti a facciate di palazzi o monumenti.

"A fine novembre nell’ambito di un progetto che ha coinvolto i ragazzi con sostegno dell’Einaudi Fiorillo abbiamo attaccato dei semplici cartelli su alcuni luoghi simbolo in cui davamo alcune pillole storiche, un’iniziativa semplice che però ha riscosso un grande successo. Lo stesso vale anche per il progetto Carrara Si-Cura e i fondi che sono stati messi a disposizione delle scuole, ma credo si debba fare di più" .

Per esempio?

"Dobbiamo valorizzare ancora meglio il nostro grande patrimonio artistico e culturale. Prendiamoci cura delle nostre strade, delle nostre piazze e dei nostri monumenti. Basterebbe ripartire dalle piccole cose, dalla riscoperta della nostra identità e della nostra storia, in questo modo potremo educare alla bellezza le nuove generazioni".