Ronchi-Poveromo, sarà installata una pompa idrovora da tre milioni di euro

Pronto il progetto del Consorzio di bonifica che punta a risolvere gli storici problemi idrogeologici della zona e adeguare lo sbocco al mare

Nuova idrovora sul fosso Poveromo

Nuova idrovora sul fosso Poveromo

Marina di Massa, 17 marzo 2022 - E’ pronto il nuovo progetto per la messa in sicurezza dell’abitato di Ronchi e Poveromo che stavolta prevede la realizzazione di un’idrovora più piccola sul fosso e a monte del viale a mare. I documenti dell’elaborazione definitiva sono stati consegnati a marzo dall’ingegnere Nicola Tamagnini di Lucca e nelle ultime ore sono stati trasmessi dal Consorzio di Bonifica Toscana Nord alla Regione per la verifica di assoggettabilità a Valutazione di impatto ambientale, aprendo così il periodo delle osservazioni da parte di tutti i portatori di interesse.

Un’opera che costerà in tutto 3 milioni 171mila e 251 euro. Il progetto, rivisto dopo la bocciatura della scorsa estate, tenta di valorizzare il quadro naturale dominato dal verde e in lontananza dalle Alpi Apuane, cercando di salvare visuali e coni ottici verso i monti e il mare. Quindi, come detto, addio all’idrovora alla foce sulla sponda destra ora spostata in una zona che di fatto è non visibile all’interno di un’area ricca di vegetazione.

Le operazioni prevedono anche l’adeguamento dell’alveo del fosso e la realizzazione successiva di un vasto reticolo di fognature bianche che convoglieranno le acque meteoriche delle varie zone del bacino verso il Poveromo. Un progetto che tiene conto dei vari livelli di rischio della zona e in particolare delle difficoltà di deflusso quando il livello del mare si alza: insomma, non è in gioco solo la portata del corso d’acqua ma anche la capacità di scaricare. L’intera opera di fatto è suddivisa in tre tratti di intervento.

Nel primo l’alveo avrà una sezione trapezia con base di 3,50 metri e sponde con andamento verticale che saranno rivestite con massi naturali intasati in terra; la zona finale degli argini sarà ricoperta con tessuto e vegetazione (erba e piccoli arbusti) al fine di mimetizzarli ed integrare meglio l’intervento nel contesto.

Nel secondo tratto stessa sezione a forma di trapezio e medesime soluzioni di rivestimento ma è qui che si andrà a innestare l’idrovora: sulla sponda sinistra, delle dimensioni di 18,6 per 6,10 metri dotato di sgrigliatore fermaerbe automatico e paratoia in acciaio per la separazione delle acque marine dalle acque dolci interne.

"La paratoia – sottolinea il Consorzio nella relazione - riveste un ruolo essenziale per il corretto funzionamento idraulico dell’impianto idrovoro. Quando questo entra in funzione la paratoia dovrà essere abbassata e le acque del mare separate da quelle interne: la paratoia riveste un ruolo determinante anche per la forte riduzione del rischio di dannose intrusioni saline verso l’interno in ambiti naturali acquiferi di acqua dolce". Ci sarà anche un fabbricato tecnico con pensilina da integrare nell’ambiente circostante, utile per sala macchine, quadri e via dicendo, in una zona dove non ci saranno da tagliare piante ad alto fusto ma solo rovi.

Infine nel terzo tratto, alla foce, si cercherà di mantenere il paesaggio dunale degradante fino al mare quasi senza interventi se non nei primi metri con una scogliera di massi naturali non cementati a protezione delle spalle del ponte sul viale a mare.