I 'Ghostbusters' a Massa sulle tracce di Anastasija

Dopo le ‘apparizioni’ della figlia dello Zar in centro città

Massimo Merendi con il suo collaboratore sotto il Comune di Massa, ieri mattina

Massimo Merendi con il suo collaboratore sotto il Comune di Massa, ieri mattina

Massa, 19 settembre 2018 - Il fantasma di Anastasija di Russia, la giovane nobildonna russa trucidata il 17 luglio del 1918, è apparso per cinque volte nei pressi del Comune. Anzi in un caso il fantasma sarebbe stato visto in Comune e sarebbe apparso a una persona importante, un ex amminastratore. E ancora il fantasma della giovane giovane figlia dello zar Nicola II è apparso a un commerciante importante della città: cinque apparizioni segnalate dal 2005 fino all’ultima il 17 luglio di questo anno, nel centenario della morte di tutta la famiglia reale: sono le rivelazioni su una vicenda che è destinata da sempre a spaccare l’opinione pubblica tra gli scettici e gli appassionati del settore che ieri mattina Massimo Merendi, presidente nazionale dell’Associazione Ghost Uncover, ha fatto nell’incontro con la stampa. Massimo Merendi è venuto in città con un collaboratore e davanti al Comune, nella zona dove il fantasma della nobil donna russa è stato visto, ha raccontato questa esperienza.

«Abbiamo avuto - ha detto Massimo Merendi – cinque segnalazioni da 14 cittadini. Persone comuni che hanno visto e sentito il fantasma della principessa russa. In un caso la principessa ha fatto cadere la moneta. In un altro caso ha parlato e ha chiesto la strada per andare a Parigi. Inoltre dopo il servizio apparso su “La Nazione” abbiamo avuto altre quattro segnalazioni che stiamo vagliando con molta scrupolosità. Vorrei anche dire che ad uno dei testimoni ha dato appuntamento a un giorno di luglio del prossimo anno, anzi a una notte di luglio. E’ovvio che ci saremo anche noi». Camici bianchi, strumenti alla mano, Massimo Merendi ed il suo collaboratore ieri mattina hanno suscitato molta curiosità nelle persone.

«Siamo consapevoli - ha spiegato Massimo Merendi - della curiosità che suscitiamo. Ma noi stessi ci trattiamo con ironia e accettiamo i vari pareri dell’opinione pubblica eccetto quelli di persone in malafede. La nostra associazione si impegna per passione, non percepiamo un soldo. Ci teniamo ben lontani dai raggiri e dalle truffe. Vagliamo ogni segnalazione. Utilizziamo strumenti all’avanguardia che provengono dai centri della ricerca e dai centri militari che ci permettono di escludere che dietro agli avvistamenti ci siano raggiri o truffe. Siamo molto cauti e non cerchiamo come associazione visibilità. Per questo non abbiamo un sito internet che organizzeremo in futuro». E non è escluso che di questa esperienza massese si parli in una trasmissione televisiva.