Restano gravi le condizioni del marocchino di 35 anni accoltellato da un connazionale in zona Anderlino dopo una litigata furibonda per chi dei due aveva diritto a vivere in un rudere, usato come alloggio di fortuna. I carabinieri del maggiore Cristiano Marella stanno lavorando incessantemente per risalire all’identità dell’accoltellatore, ma tra gli ospiti di quelli alloggi di fortuna c’è molta omertà, e quindi si sta procedendo in parallelo con altri sopralluoghi tecnici e con il repertamento delle tracce di sangue. Il trentacinquenne è ancora in terapia intensiva al Noa e i medici non hanno ancora sciolto la prognosi.  Dopo il primo intervento avvenuto subito dopo la coltellata all’addome, che risale alla notte tra mercoledì e giovedì, i medici giovedì sera a seguito di un’infezione hanno ritenuto opportuno fare un secondo intervento sul ragazzo ferito. Il giovane non è ancora in grado di parlare e di esporre la sua versione dei fatti, nel caso la voglia raccontare, e quindi si dovrà aspettare che riprenda conoscenza per capire le sue intenzioni. Una cosa è certa la zona che circonda i ponti di Anderlino ormai versa nel degrado, come ha dimostrato questo fatto di sangue, complice la vasta macchia verde, il buio e i resti di numerose costruzioni abbandonate. Alloggi di fortuna che diventano motivi di liti furibonde per stabilire chi ne abbia il diritto abitativo. Un diritto che in questo caso è stato reclamato con il sangue. il 35enne finito in ospedale è un senzatetto con precedenti penali. A soccorrerlo e chiamare 118 e carabinieri è stato un connazionale del giovane ferito.  AP

Cronaca

Il fatto di sangue di giovedì notte nel quartiere Anderlino



Restano gravi le condizioni del marocchino di 35 anni accoltellato da un connazionale in zona Anderlino dopo una litigata furibonda per chi dei due aveva diritto a vivere in un rudere, usato come alloggio di fortuna. I carabinieri del maggiore Cristiano Marella stanno lavorando incessantemente per risalire all’identità dell’accoltellatore, ma tra gli ospiti di quelli alloggi di fortuna c’è molta omertà, e quindi si sta procedendo in parallelo con altri sopralluoghi tecnici e con il repertamento delle tracce di sangue. Il trentacinquenne è ancora in terapia intensiva al Noa e i medici non hanno ancora sciolto la prognosi. 
Dopo il primo intervento avvenuto subito dopo la coltellata all’addome, che risale alla notte tra mercoledì e giovedì, i medici giovedì sera a seguito di un’infezione hanno ritenuto opportuno fare un secondo intervento sul ragazzo ferito. Il giovane non è ancora in grado di parlare e di esporre la sua versione dei fatti, nel caso la voglia raccontare, e quindi si dovrà aspettare che riprenda conoscenza per capire le sue intenzioni. Una cosa è certa la zona che circonda i ponti di Anderlino ormai versa nel degrado, come ha dimostrato questo fatto di sangue, complice la vasta macchia verde, il buio e i resti di numerose costruzioni abbandonate. Alloggi di fortuna che diventano motivi di liti furibonde per stabilire chi ne abbia il diritto abitativo. Un diritto che in questo caso è stato reclamato con il sangue. il 35enne finito in ospedale è un senzatetto con precedenti penali. A soccorrerlo e chiamare 118 e carabinieri è stato un connazionale del giovane ferito. 
AP

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Giovane accoltellato ancora in terapia intensiva

Proseguono le indagini dei carabinieri: si attende che il 35enne possa raccontare la sua versione dei fatti

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