"E’ evidente che il nostro ospedale, rispetto al suo glorioso passato, ha avuto un chiaro e fisiologico ridimensionamento" ammette il sindaco di Fivizzano Gianluigi Giannetti. Ma assicura che "negli ultimi 4 anni nulla è stato perduto a livello di servizi, anzi il nostro presidio, che con la nascita del Don Gnocchi era stato destinato a divenire un centro per la riabilitazione, ora vive un’inversione con servizi e reparti pienamente funzionanti: medicina, oncologia, radiologia, pronto soccorso, laboratorio analisi e chirurgia leggera e che ha visto investimenti importanti". Risponde al Comitato. E ricorda la Tac di ultima generazione inaugurata a luglio, l’arrivo di nuovi professionisti, l’immediata sostituzione del responsabile di ’endoscopia Pasquali appena andato in pensione. Poi le progettazioni in corso per investimenti sulla sicurezza sismica da oltre 6 milioni e per creare spazi di all’osservazione breve al Pronto Soccorso, i servizi attivati in convenzione con la Fondazione Don Gnocchi. "Certo ci sono anche difficoltà e carenze, aspetti su cui è necessario intervenire per rafforzare alcuni servizi e vigilare che altri non siano depauperati – dice Giannetti –. E’ una problematica che mi vede quotidianamente impegnato con vertici aziendali e regionali". Rispedisce quindi al mittente l’accusa di non attivarsi per la salvaguardia del Sant’Antonio Abate e ricorda che per la prima volta nel 2019, ha organizzato una ‘tre giorni’ di consiglio comunale straordinario sul futuro dell’ospedale e alla sanità. Roberto Oligeri