’Furbetti’ del cartellino "Così li abbiamo scoperti"

Sette dipendenti di Genio civile e Provincia alla sbarra accusati di peculato. In aula il racconto dei carabinieri che si occuparono di effettuare i pedinamenti

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di Alfredo Marchetti

Sono accusati di peculato i sette dipendenti di Genio Civile e Provincia presenti in aula davanti al collegiale presieduto dal giudice Ermanno De Mattia. L’udienza durata fino alle 20,30 fa parte di una ’costola’ della maxi inchiesta che vede coinvolti dipendenti di Provincia e Regione (di cui fa parte il Genio), 37 persone accusate di truffa e falsa attestazione. Processo che si è aperto nei giorni scorsi e che è ancora alle battute iniziale, con la ’scrematura’ dei testimoni proposti dalla difesa al giudice Dario Berrino e che è stata aggiornata a fine novembre.

L’indagine iniziata nei mesi precedenti al ’terremoto’ mediatico che provocò l’inchiesta portata avanti dalla pm Roberta Moramarco, ottobre 2018, ha visto lo scorso settembre l’inizio della discussione in aula. La Procura si era avvalsa, durante le indagini, di pedinamenti e telecamere occultate vicino all’apparecchio per timbrare con l’obiettivo di raccogliere quante più informazioni utili per avvalorare il suo impianto accusatorio. Dopo anni di attesa, nei mesi scorsi c’era stata l’udienza preliminare che aveva di fatto stralciato la posizione di alcuni indagati, con tre di loro che avevano scelto il rito abbreviato, un deceduto e un non luogo a procedere.

Vista la mole di indagini e di ipotesi di reato, l’inchiesta era stata divisa in due, con sette dipendenti, che oltre essere stati accusati di truffa e falsa attestazione, sono davanti al collegiale anche per peculato. Si tratta di: Marco Andrea Nari, dipendente della Provincia con funzione di autista, Gianni Dell’Ertole, funzionario tecnico professionale del Genio Civile, la dipendente della Regione Laura Elda Bertoncini, il funzionario del settore sismica Pier Luigi Frustaci, il funzionario esperto del Genio Civile Sergio Bernacca, Emwan Kulpherk, assistente ai sistemi informatici del Genio Civile e Andrea Giusti, assistente di programmazione del Genio.

Nell’udienza per questa tranche è stato ascoltato il brigadiere dei carabinieri Angelo Pellegrini, il quale ha fatto parte della squadra degli investigatori delegati dalla Procura che, a partire dal 2016, pedinarono i dipendenti adesso alla sbarra e misero le telecamere occulate per registrare le presunte timbrature per uscire dall’ufficio dei dipendenti pubblici accusati. In particolare, nell’udienza ’fiume’ dell’altro giorno, sono state prese in esame le posizioni di Nari e Bernacca. Una lunga lista di pedinamenti descritta dal militare che è stata poi analizzata anche dalla difesa per chiarire tutti gli spostamenti registrati dai carabinieri. Il procedimento, che si preannuncia lungo e complesso, vedrà la prossima udienza il 19 ottobre.