L'odissea del fungaiolo scomparso: "Mi ero perso, vi chiedo scusa"

Il 38enne spezzino ieri all’alba ha bussato alla porta di due inglesi

Le ricerche dei vigili del fuoco

Le ricerche dei vigili del fuoco

Massa, 12 novembre 2018 - E’ uscito vivo dal labirinto del bosco, dopo tre giorni di disperato girovagare nella nebbia. Ieri mattina, dopo la terza notte trascorsa all’addiaccio, il 38enne Vito Rotondo, residente alla Spezia, seguendo un torrentello è riuscito ad imboccare un sentiero che conduce a un vecchio mulino abitato da turisti inglesi.

Ha bussato alla porta e ha gridato: «Mi sono perso andando per funghi». E’ terminata così l’odissea del fungaiolo che voleva mettere nel canestro prelibati porcini in una stagione avara. Glielo avevano ripetuto i residenti di Bosco di Rossano, dove era arrivato in auto giovedì scorso.«Guardi che di funghi non se ne trovano. Il tempo giusto è passato». Nonostante il consiglio, ha tentato la sorte e si è avventurato dentro la boscaglia che per sua fortuna è stata clemente.

Gli ha offerto riparo tre notti in cascine abbandonate. Ma per i soccorsi sono state giorni di apprensione e duro lavoro. I primi a muoversi sono stati i carabinieri della stazione di Zeri, poi sono arrivate sul posto le squadre dei Vigili del fuoco, della Protezione civile e del Soccorso alpino (sia da Massa che dalla Spezia) che hanno iniziato a perlustrare l’Appennino. Le ricerche si sono allargate al versante ligure (i Casoni di Suvero, in comune di Rocchetta Vara). Intanto alla fidanzata arrivava un sms dal cellulare di Vito: in pratica scriveva che si era perso e che forse avrebbe dormito nel bosco. Sarebbe tornato il mattino dopo.

Il contatto era servito alle squadre dei soccorritori per geolocalizzare la posizione, ma poi lui si era allontanato e la speranza di trovarlo era svanita. La zona non è coperta completamente dal segnale e la batteria si era esaurita. Tra venerdì e sabato a cercare Vito c’erano i volontari della Croce Verde di Zeri, il Soccorso alpino (con tre squadre), i Vigili del fuoco di Massa e del distaccamento di Aulla e personale specializzato giunto da Pistoia, Prato e Firenze.

Più le unità cinofile e due elicotteri dei Vigili del Fuoco e della Marina Militare che hanno perlustrato i boschi con la termocamera inutilmente. Ieri il felice epilogo con il disperso che esce fuori dai boschi in buone condizioni nonostante la maratona tra faggi e castagneti. Accompagnato alla strada dove aveva posteggiato l’auto, ad attenderlo c’erano anche i soccorritori. L’uomo ha potuto abbracciare i familiari arrivati sul posto e poi è stato visitato dal Soccorso alpino che lo ha autorizzato a rientrare a casa.