Fratricidio nella villa, "Ho sentito delle urla... 'è morto!''. Abitanti sotto choc

Le drammatiche testimonianze di chi si trovava lì vicino. «Che orrore»

Le forze dell’ordine si sono fermate fino a tardi per raccogliere indizi e testimonianze utili (fotoservizio di Paola Nizza)

Le forze dell’ordine si sono fermate fino a tardi per raccogliere indizi e testimonianze utili (fotoservizio di Paola Nizza)

Massa, 2 novembre 2017 - «Ho visto arrivare l’ambulanza, poi carabinieri e polizia lungo le mura e ho visto il mezzo di soccorso uscire dal cancello di Villa Casonato: ho capito che poteva essere accaduto qualcosa, qualcosa di brutto e di grave. E pensare che in passato nel terreno di questa questa villa ci abitavano cinque famiglie di contadini...»: così Gilberto Ricci, volto conosciuto in città per la sua attività di portalettere e poi di impiegato a Palazzo Civico, ormai in pensione, racconta quei momenti concitati di ieri pomeriggio, nel giorno dei Santi, in quello che resta del parco di Villa Massoni dove si è consumato un atroce omicidio: Marco Casonato, 62 anni psichiatra e custode giudiziario della Villa, ha ucciso il fratello medico Piero Casonato, di qualche anno più giovane. Lo ha investito più volte con la macchina. E’ stato arrestato pocvo dopo. La tragedia si è consumata come in una pellicola di un film. Una tragedia quasi annunciata, nella quale i due fratelli Casonato, professionisti conosciuti, si sono trasformati in Caino e Abele. «Ho sentito delle urla e una persona che diceva “è morto, morto, chiamate un’ambulanza”», così una donna ed altre persone che passavano da via delle Mura sono stati testimoni involontari degli ultimi secondi di vita di Piero Casonato e di quello che era successo nel parco di Villa Massoni.

Mancano pochi minuti alle 17 quando il dramma si consuma. I passanti sono sconvolti, non vogliono credere a quanto è successo. Uno degli operai che lavora nel parco racconta : «Lo ha investito con la macchina passando su quel corpo più volte». Lo racconterà anche agli investigatori. Volti attoniti. E quando l’ambulanza è arrivata nel parco di Villa Massoni il personale del mezzo di soccorso ha fatto di tutto per salvare Piero Casonato, inutilmente: per lui non c’era più nulla da fare. «Abbiamo sentito degli spari» raccontano dei bambini incuriositi mentre il padre intima loro di allontanarsi e di andare via: non è una situazione adatta a dei minorenni. Non sono stati soltanto quei bambini a sentire degli spari, ma anche altri passanti.

Intanto gli investigatori, mentre alcuni cittadini incuriosti restaano davanti alla Villa fanno il loro lavoro, rapidamente arrestano Marco Casonato. In via delle Mura cala la sera, le macchine continuano a passare, qualcuno si ferma perché vede polizia e carabinieri e chiede cosa è successo. «Brutta storia», dice un signore e aggiunge: «sono venuto a prendere mio figlio, ero preoccupato perché mi è stato riferito che sono stati esplosi dei colpi di pistola». La notizia dell’omicidio di Piero Casonato ucciso dal fratello Marco fa velocemente il giro della città, del resto le ultime vicende di Villa Massoni erano diventate cronaca giudiziaria e non solo. «Che orribile vicenda», aggiunge Gilberto Ricci mentre guarda all’interno del parco e conclude: «In passato questa è stata una Villa gloriosa». Lo è stata in passato ma ieri, in quel parco, si è consumato un omicidio sotto lo sguardo misericordioso del Santuario della Madonna. Un omicidio che in qualche modo cancella il passato: da oggi la storia di Villa Massoni, ormai un rudere, ha scritto un altro capitolo. Tragico.