Francesca, una 'Raccontadina'. E un blog da 30mila follower

Un’imprenditrice agricola di Montignoso racconta emozioni e storie raccolte dalla terra

Francesca Pachetti, imprenditrice agricola ma anche blogger e scrittrice

Francesca Pachetti, imprenditrice agricola ma anche blogger e scrittrice

Montignoso, 3 marzo 2021 - La vita parallela della contadina Francesca Pachetti è quella di scrittrice. Comincia con il blog “La Raccontadina”, nato per caso due anni e mezzo fa. "Una sera, confidando a un’amica le mie riflessioni sull’amore, la solitudine, la vita – ricorda – lei mi suggerì di aprirmi al mondo, di condividere le mie riflessioni con altri. Ci pensai e scoprii che ero pronta ad avviare un rapporto con le persone. Cosa che per me è sempre stata difficile. Perché sono più pianta che umana e sto ancora cercando di capire come funzionano le relazioni sociali". All’inizio, a seguire il blog era una manciata di amici. Oggi sfiorano i 30mila. Tutti molto attivi a raccogliere, condividere, commentare, criticare i suoi contenuti: immagini, poesie, scoperte, dolori, pensieri, rimedi contro il freddo, consigli di coltivazione, atti psicomagici, brevi racconti. E tanti dialoghi, il più delle volte poetici, toccanti. Con chi?

«Con le mie paure, i miei dubbi, le mie speranze. Chi domanda è la parte più semplice di me, quella più istintiva, superficiale e spontanea. Le risposte le dò con tutte le parti di me, l’insieme, l’anima". Ma nei dialoghi sono ricorrenti il cuore, l’amore. Anche quelli sono con se stessa? "Diciamo che a volte parlo con un’altra possibilità di amore che spero mi venga data". Dal blog al libro il passo è stato breve, naturale, quasi prepotente. "Scritto di notte – dice - quasi esclusivamente con un cellulare perché ancora non avevo un computer".

Esce ad aprile 2019, edito da Pentagora. Duecento pagine di pensieri di una donna che cura la terra e se stessa. Gli scambi di battute al mercato. La ricerca dell’essenzialità senza compiacimento e di una relazione diretta con la vita, senza mediazioni. Titolo: "La raccontadina. Racconti a passo di vanga". Sottotitolo: "Prima di coltivare sogni impara a zappare". In che senso? "I sogni non sono miracoli che arrivano all’improvviso. Realizzare un sogno è qualcosa di più grande. Va costruito, coltivato, curato. Come la terra. Più le dai, più ti restituisce".

E la terra a Francesca Pachetti non restituisce solo raccolti abbondanti e rigogliosi. "Mi dà le parole. Quel che racconto – dice - sono scintille che mi arrivano dalla terra. Uno sguardo diverso che a un certo punto appare". Le recensioni al libro sono molto positive. Lo stile è definito prosopoetico, prosa con una cura che è propria della poesia. È sicura di essere una contadina che racconta la vita attraverso gli insegnamenti della terra e non una scrittrice che fa la contadina? "Non sono scrittrice – risponde decisa – ma una trascrittrice. Senza la terra non riesco a scrivere. Le sue parole sono diventate le mie. Quello che racconto è il suo respiro, l’evaporazione che si solleva con l’aria fresca della sera dopo una calda giornata di sole". Un respiro che continua e porta al suo secondo libro. Già quasi pronto. Sempre scritto di notte, ma questa volta tutto a computer.