Carrara, frana in cava: due operai dispersi, uno salvo per miracolo / VIDEO

Paura a Colonnata: due i dispersi, il terzo cavatore è stato tratto in salvo con l'elicottero. Il presidente della Regione: "Incidente gravissimo e inaccettabile. Dobbiamo impegnarci di più per la sicurezza"

La frana nella cava a Carrara (Foto Delia)

La frana nella cava a Carrara (Foto Delia)

Carrara, 14 aprile 2016 - Paura a Carrara per una frana che ha interessato un costone alle cave di marmo nella zona di Colonnata. Il costone è crollato e tre cavatori sono rimasti coinvolti nel crollo. Due - Federico Benedetti di 46 anni e Roberto Ricci Antonioli di 55 anni - sono sotto le macerie, risultano dispersi. Un altro,  Giuseppe Alberti di 48 anni, rimasto sospeso nel vuoto, è stato salvato con l'elicottero Pegaso e portato al Nuovo ospedale apuane (Noa). Il direttore di cava, il geologo Carlo Musetti di 62 anni, è stato colpito da infarto ed è ricoverato in ospedale.

La cava in cui è avvenuto il crollo è la Fratelli Antonioli, nel bacino Gioia. E' questo il cuore dell'attività estrattiva del marmo di Carrara. 

Un crollo mostruoso, duemila tonnellate di roccia che sono venuti giù e hanno provocato un boato sentito nei centri abitati vicino alla cava. La stima delle duemila tonnellate è quella fatta dai soccorritori dopo i primi rilievi. 

Diversi operai sono stati colti da malore per lo spavento durante la terribile frana. Due di questi operai sono stati portati allo stesso Noa. Un altro cavatore ancora è stato colto da malore e trasportato al Soccorso Cave di Colonnata. Proprio il personale medico del Soccorso Cave, presente ogni giorno per l'assistenza ai cavatori, è arrivato per primo sul luogo della tragedia e ha prestato i primi soccorsi. 

Il cavatore rimasto sospeso nel vuoto e poi salvato stava arrampicandosi sul costone nel momento in cui è avvenuta la frana. 

Secondo una prima ricostruzione, i due cavatori più il terzo sulla parete stavano lavorando sul costone quando quest'ultimo è franato. Gli operai avrebbero fatto un volo di almeno trenta metri, cadendo insieme ai pesanti detriti da centinaia di tonnellate. E' caduta nel vuoto anche una macchina tagliatrice. 

E' in atto una grande operazione di soccorso che vede coinvolti vigili del fuoco, 118, intervenuto anche con l'elisoccorso Pegaso, e gli uomini del Cai che stanno contribuendo alla ricerca dei due dispersi. In tutto almeno una trentina di uomini, compresa una squadra Usar (Urban search and rescue). Sul luogo dell'incidente sono arrivati sia il prefetto Giovanna Menghini che il primo cittadino di Carrara, Zubbani. 

Intanto i cavatori di tutto il comparto si sono fermati non appena saputo dell'incidente. Le operazioni estrattive e il lavoro in genere è sospeso in tutte le cave. 

E non mancano le reazioni, anche della politica. "Quella di Carrara è una durissima tragedia - dice il senatore Daniele Borioli, capogruppo Pd nella Commissione d'inchiesta sugli infortuni sul lavoro - Ci attiveremo per comprendere circostanze e responsabilità. E' evidente però che occorre lavorare per rimuovere alla radice le condizioni di insicurezza che mettono a repentaglio la vita dei lavoratori". 

E di una "nuova e inaccettabile tragedia" parla la Cgil Toscana, che dice: "Gli incidenti sul lavoro non si fermano, c'è sempre più paura e preoccupazione tra i lavoratori, tutti dobbiamo domandarci come fare di più per combattere questa piaga. Esprimiamo cordoglio e vicinanza ai familiari dei lavoratori coinvolti". 

IL PRESIDENTE DELLA REGIONE ROSSI VA SUL LUOGO DELLA TRAGEDIA. "È  con grande sofferenza e angoscia che ho appreso del terribile incidente in una grande cava di marmo a Carrara che ha drammaticamente coinvolto alcuni lavoratori. È un incidente gravissimo e inaccettabile su cui è necessario fare piena luce e accertare eventuali carenze legate alla sicurezza". Lo ha detto il Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, che si sta recando a Carrara. "Il nostro pensiero va prima di tutto alle famiglie dei cavatori coinvolti, a cui esprimo a nome mio e di tutta la Toscana la nostra vicinanza e il nostro dolore. In questi anni, come Regione, - aggiunge Rossi - ci siamo dati da fare per la prevenzione e la sicurezza, ma non basta. Dobbiamo impegnarci ancora di più. Così come devono farlo tutti gli organi preposti e le aziende del settore".