Frana a Malacosta, lavori nel mirino, ex amministratori davanti al giudice

La Procura della Repubblica di Massa chiede il rinvio a giudizio per truffa, abuso d’ufficio e falso

Volontari tolgono il fango da una strada dopo una frana (foto di repertorio)

Volontari tolgono il fango da una strada dopo una frana (foto di repertorio)

Massa, 19 settembre 2018 - Truffa, abuso d’ufficio e falso i reati contestati dalla procura ad alcuni componenti di due precedenti giunte di Aulla e dipendenti comunali per i lavori effettuati alla frana di Malacosta. Indagine arrivata ora sul tavolo del giudice per le udienze preliminari chiamato a decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla procura nei confronti dei numerosi indagati fra ex amministratori e dipendenti pubblici: l’udienza preliminare è stata fissata il 22 novembre dal gup a Massa. Vicenda partita come detto dai lavori effettuati dalle precedenti amministrazioni comunali sulla frana di Malacosta avvenuta nel 2010 a seguito di piogge e temporali che avevano minato il territorio fino a causarne il cedimento.

La frana, avvenuta il 31 ottobre 2010, interessò il pendio nelle vicinanze di alcune abitazioni, con la conseguente evacuazione di alcune famiglie perchè la zona interessata (a detta dei tecnici al tempo) era instabile e suscettibile di altri movimenti. All’epoca dei fatti erano stati eseguiti lavori per il ripristino urgente della stabilità del versante franato e la sicurezza della case di Malacosta. Nell’aprile del 2015 per completare l’opera era stato approvato un finanziamento di 500mila euro.

Secondo le accuse quei lavori eseguiti subito dopo la frana, sarebbero stati affidati con la procedura della «somma urgenza» senza però seguire tutti i crismi necessari, quindi una regolare gara di appalto fra ditte. Era stata scelta la strada dell’affidamento diretto a una ditta peraltro già incariccata in passato di altri lavori per conto dell’amministrazione comunale. Da chiarire quindi se, come sostiene l’accusa, le amministrazioni aullesi abbiano seguito le norme nell’affidamento dei lavori o invece siano stati commessi errori. Sotto la lente di ingrandimento degli inquirenti sono finiti tutti gli atti di giunta con cui le ammistrazioni precedenti a quella attuale (del tutto estranea alla vicenda) hanno prima adottato il progetto dei lavori e successivamente approvato.

Nel registro degli indagati sono finiti ex amministratori pubblici e dipendenti comunali coinvolti nella stesura del progetto finito nell’occhio del ciclone. Come detto i reati contestati a vario titolo sono di truffa, abuso d’ufficio e falso. Nei mesi scorsi alcuni degli indagati sono già stati convocati in procura per essere ascoltati dagli inquirenti, ma si sono tutti avvalsi della facoltà di non rispondere. A tutti gli indagati all’inizio di giugno è stato notificato l’avviso conclusione indagini, in questi giorni è invece arrivata la richiesta di rinvio a giudizio sulla quale sarà il gup a esprimersi il 22 novembre.