"Non vogliamo che il Tribunale di Massa possa essere considerato un ‘porto sicuro’ per tutti coloro che commettono gravi reati contro l’ambiente". Il Polo progressista formato da Movimento 5 Stelle, Unione Popolare e Massa città in Comune commenta così la prescrizione che si è abbattuta sul caso del Fosso Cocombola "che comporta la non punibilità dei soggetti eventualmente coinvolti nel contestato reato. Un brutto colpo per coloro che ritengono la difesa dell’ambiente una priorità politica. Purtroppo non è la prima volta che le indagini della magistratura inquirente, supportate dai nuclei investigativi che si occupano di difesa ambientale, portino a un nulla di fatto". Il Polo progressista riporta un altro procedimento penale per reati ambientali a carico di un’azienda, dichiarata fallita, che sversava marmettola nel fiume Frigido all’altezza dell’ex Mattatoio, che però si è perso nelle carte delle aule di tribunale, subendo, a loro dire, un rallentamento. "Dopo alcune udienze in tribunale di questo processo non si è saputo più nulla. Sono evidenti le difficoltà del Tribunale di Massa dovute all’estrema carenza di organico, che deve scegliere su quali casi concentrare le forze e quali abbandonare, ma non si dovrebbe arrivare alla prescrizione di processi per reati ambientali. E’ innegabile – conclude la sua analisi il Polo progressista – che il Tribunale di Massa abbia gravissimi annosi problemi di risorse umane mai risolti e adesso occorre attivare ogni percorso possibile per affrontarli con forza".