Forno ancora senz’acqua ma non c’è allarme

Il gestore idrico: "Il problema è la torbidità causata dal dilavamento dei monti per le piogge dopo la siccità"

Sembra interminabile il disagio della popolazione di Forno, ancora impedita nell’utilizzo dell’acqua dai rubinetti di casa per inquinamento da eccessiva torbidità. Il prolungarsi del divieto non fa stare tranquilli i residenti che chiedono maggiori spiegazioni sui motivi dell’inquinamento della sorgente del Frigido. Molti residenti sono esasperati e dubitano delle giustificazioni addotte, comunicate dal Comune di Massa e dal gestore Gaia. Tuttavia, Gaia, che abbiamo contattato, tranquillizza la popolazione: "Nulla di preoccupante – osservano dagli uffici –. Il problema è e rimane la torbidità causata dal dilavamento dei monti a seguito delle abbondanti piogge dopo mesi di siccità. Sono comprensibili i timori della cittadinanza ma non c’è nessun allarme, altrimenti lo avremmo comunicato. I parametri sono in miglioramento ma dobbiamo applicare il massimo principio di precauzione per la sicurezza della salute pubblica. Prima di chiedere l’intervento dell’Asl per i controlli previsti, dobbiamo attendere la stabilizzazione dei parametri relativi alla torbidità. Dobbiamo avere certezze prima di chiedere la revoca dell’ordinanza".

Intanto il disagio continua e ormai da una settimana a Forno è vietato l’uso dell’acqua, anche per l’igiene. Forno è un paese che si sviluppa verso l’alto e diventa difficoltoso raggiungere le numerose abitazioni che sovrastano la strada principale. Purtroppo non resta altro da fare che attendere che i parametri di torbidità scendano sotto i livelli previsti per la revoca dell’ordinanza.

A. M. F.