MICHELA CARLOTTI
Cronaca

L’odissea di 12 famiglie fuori casa da sei anni: “E paghiamo il mutuo...”

Massa Carrara, inagibile dal 2018 lo stabile di via Montebelli alle porte di Licciana Nardi: “Alcuni professionisti che avevano lo studio costretti ad andare altrove”

Lo stabile dichiarato inagibile nel 2018 in via Montebello

Lo stabile dichiarato inagibile nel 2018 in via Montebello

Licciana Nardi (Massa Carrara), 13 marzo 2024 – Crepe nei muri, pareti ammalorate: nel 2018 era stata sgomberata la palazzina alle porte di Licciana Nardi, in via Montebello ai numeri civici 6-7-8. Da allora, 12 famiglie sono rimaste senza casa, mentre 2 studi libero professionali ed un’attività commerciale hanno dovuto cercare una nuova sede in cui trasferirsi. "Sembrava che i lavori partissero da un momento all’altro, poi nulla. Il condominio è tutt’ora inagibile ma pare non interessi a nessuno" è lo sfogo di uno dei condomini che da sei anni vivono un’odissea di cui non s’intravede la fine.

“Gente che paga un mutuo senza avere la propria casa, tre persone che nel frattempo sono decedute – prosegue – senza aver fatto ritorno nella propria abitazione acquistata con una vita di sacrifici". Tutto era partito dalla segnalazione che un proprietario aveva fatto all’amministrazione comunale dopo la comparsa di crepe e distacco di intonaco dalle pareti a seguito del sisma che in quegli anni aveva colpito la Lunigiana orientale. Dal sopralluogo dei tecnici del Genio civile era emersa l’inagibilità dello stabile e da ciò ne era conseguita la decisione del Comune di procedere allo sgombero dell’intero palazzo nell’estate del 2018.

Da quanto ricostruito, l’immobile risalente a fine anni settanta presentava una serie di criticità strutturali, a prescindere dal sisma, in quanto edificato su superficie declive a ridosso del torrente. "I più recenti rilievi – riferisce uno dei proprietari - registrano un abbassamento della roccia di 16 metri sotto strada sul lato fiume e di 4 metri sul lato opposto. Il palazzo tende ad inclinarsi".

I lavori dovevano essere eseguiti con le famiglie fuori dalle abitazioni ma una volta uscite ci sono state diverse false partenze: "Tre anni fa – prosegue il primo condomino - ci avevano detto di sgomberare tutto e sembrava che partissero gli interventi". Andrea Caponi, amministratore del condominio, spiega che un primo progetto era stato appaltato ad una ditta che però chiedeva un esborso iniziale ai condomini: il 25 per cento dell’investimento complessivo, declinato in millesimi tra i vari proprietari che però, in maggioranza, non accordarono la relativa disponibilità economica.

Adesso ci riprovano: "Abbiamo presentato un nuovo progetto al genio civile nel 2022 – spiega Caponi – per ottenere con il Sismabonus e l’Ecobonus la copertura totale dei costi che si aggira sui 2 milioni di euro, senza anticipi a carico dei condomini. Abbiamo anche trovato la disponibilità di un’impresa di Reggio Emilia e confidiamo di arrivare quanto prima alla stipula del contratto". Stipula che, ovviamente, resta subordinata alla disponibilità di un Istituto bancario: "Banca Intesa ha manifestato un certo interesse e sta valutando il progetto". Una nuova opportunità, dunque, che riaccende la speranza dei protagonisti di questa odissea che si avvia a tagliare il triste traguardo dei sei anni in estate. Ma intanto, qualcuno ha provato a chiedere aiuto al sindaco Renzo Martelloni che avrebbe risposto, secondo quanto riferisce un condomino, di non poter intervenire in quanto trattasi di faccenda privata.

Risposta che non ha mancato di sollevare perplessità a fronte delle più recenti norme che, nella visione del legislatore, dovrebbero servire a superare certe impasse: "Ad esempio – si chiede qualcuno - potrebbe il Sindaco disporre l’esecuzione diretta delle opere, agendo poi in regresso nei confronti degli interessati per ottenere la restituzione delle somme che, se andasse a buon fine l’accesso al Sisma Bonus ed all’Eco bonus, sarebbero totalmente coperte da finanziamento?"