
Il falò di venerdì scorso
E’ terminato il tempo dei falò, ma arde ancora la fiamma delle polemiche tra i fuochisti che animano la tradizionale disfida delle contrade. Il falò di San Geminiano accusa gli avversari di non rispettare le tradizioni avendo tenuto un comportamento sopra le righe, sia nei nelle incursioni per bruciare anzitempo le fascine usate per la costruzione della pira, che durante lo spettacolo del falò del patrono.
"Concluso il nostro falò, a mente lucida, ci vediamo costretti a una profonda riflessione - scrive il gruppo di fuochisti "Zumian" -. Dal 17 gennaio, giorno del falò di San Nicolò, è stato un susseguirsi di eventi a dir poco sgradevoli: fascine bruciate all’interno di proprietà private, con il rischio di causare gravi danni a cose e persone, e tentativi di incursioni protratti giorno e notte che ci hanno costretti a dividerci tra interminabili turni di guardia e il lavoro; tutto ben lontano da ciò che rientra nella normale contesa.
Una volta bruciata la pira del 31 gennaio è iniziato il vero e proprio "far west": lanci di petardi e bicchieri su ragazzi che stavano solo festeggiando, atti intimidatori, urla, spintoni, minacce e aggressioni a uomini e donne".
I fuochisti del patrono non vogliono pensare che tale comportamento possa essere avallato da veri fuochisti e pensano che possa essere attribuito solo alle intemperanze dei singoli. " Quindi chiediamo, come giustamente fatto da noi lo scorso anno, una netta presa di distanza da parte del falò avversario con allontanamento dei responsabili".
Inoltre il Falò di San Geminiano chiede un incontro con le autorità al fine di porre regole che consentano la prosecuzione della nostra tradizione. " Qualora dovessero mancare per il futuro i presupposti per lo svolgimento in sicurezza di tutte le attività collegate all’evento, - concludono i fuochisti "Zumian"- noi annunciamo già da ora, a malincuore, la cessazione della nostra partecipazione".