Ex Imerys, un polo per l’industria Investimento milionario di “Fhp”

In crescita i numeri della società: fatturato annuo di oltre 120 milioni e 990 mila tonnellate movimentate. Lavori nell’area da 50mila mq dove verrà spostato l’autoparco. Lapideo rappoppiato, siderurgico in crescita

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di Emanuela Rosi

Obiettivi raggiunti a dispetto della crisi economica generale, della guerra, del Piano regolatore portuale ancora lontano, degli otto mesi serviti per arrivare all’approvazione di un contratto di secondo livello in sintonia con le necessità dei lavoratori e di un mercato, quello portuale, che chiede risposte sempre più rapide, efficienti, flessibili. Contratto sottoscritto ieri da azienda, Rsu e sindacati. E già rasserenano gli azionisti i numeri degli ultimi 11 mesi finiti nei libri contabili di Fhp che ha scommesso quattro anni fa sul porto di Marina di Carrara come punto fondamentale di quel network integrato di servizi nel portuale di rinfuse, general e projet cargo. E lo ha fatto puntando su innovazione, sviluppo e sostenibilità per rendere strategico il “corridoio” Tirreno-Adriatico. Un gruppo che conta un fatturato annuo di 130 milioni di euro e circa 9,4 milioni di tonnellate movimentate nei porti di Venezia, Monfalcone, Livorno e Carrara che, da sola registra un fatturato annuo di oltre 28 milioni e volumi di circa 990.000 tonnellate.

Il contratto integrativo era atteso dai 110 lavoratori della Fhp Porto di Carrara. Un numero destinato a crescere insieme agli investimenti della società nell’area industriale apuana che puntano sull’intermodalità, la professionalità ed efficaci sinergie che riesce a dare risposte ai produttori del territorio, a partire dal colosso Baker Hughes per arrivare ai più piccoli e agli operatori del lapideo.

Un investimento da 13,8 milioni solo per equipaggiamenti e il nuovo magazzino coperto di 5mila metri che sorgerà presto davanti alla banchina. E poi la scommessa più grossa: il centro retroportuale intermodale nei 50mila metri quadrati nell’area ex Imerys a Massa, il primo a servizio delle industrie del territorio. I lavori per il primo capannone sono già partiti e lì sarà riposizionato l’Autoparco ora nel compendio di Avenza, in modo che Baker Hughes possa incrementare la propria capacità operativa e si possa mantenere un servizio pubblico rilevante per l’autotrasporto commerciale. "Il tutto in accordo con i soggetti pubblici comproprietari dell’area, la Provincia, i Comuni di Carrara e Massa", rimarca Carlo Merli, chief development officer di Fhp ed executive director del sito di Carrara. Negli spazi rimanenti il progetto crescerà insieme alle esigenze del territorio e della società per le attività di logistica, stoccaggio e movimentazione, andando a definirsi nei prossimi due anni. E con gli investimenti cresceranno i posti di lavoro, assicura il manager. "Nell’immediato abbiamo in mente 3, 4 assunzioni – dice l’executive director – ma nel nuovo polo intermodale dovremmo arrivare a una decina di posti di lavoro e abbiamo bisogno di gente giovane e formata". Difficoltà a trovarne? "Abbiamo sviluppato una sinergia con la Scuola nazionale trasporti e logistica della Spezia che è un’eccellenza", assicura.

In un territorio che sente, forse più di altri, il peso della crisi, dunque regge e addirittura si potenzia l’attività portuale. "Si è registrata l’attesa crescita del settore lapideo, che è raddoppiato, è ripresa la movimentazione dei prodotti siderurgici che nel nostro terminal si era atrofizzata e, soprattutto aveva perso l’interesse della Dalmine. Stiamo lavorando per una ripresa a pieno regime – sottolinea Carlo Merli – . Stiamo dimostrando di poter offrire buone connessioni con i corridoi logistici: con i treni siamo passati da due a sei circolazioni a settimana entro fine anno e il prossimo dovremmo arrivare a 9-10, anche grazie alla collaborazione nata con Grendi per la gestione della tratta ferroviaria legata alla movimentazione delle merci varie dalla Sardegna".

C’è ancora margine per aumentare i trasporti su rotaia ma la vera svolta può arrivare soltanto con il fantomatico raddoppio della linea ferroviaria Pontremolese che si aspetta da decenni. "Serve un miglioramento vero delle connessioni ferroviarie intermodali, altrimenti il corridoio logistico fa fatica ad essere credibile", dice Merli. Ma già uno dei punti di forza di Fhp è la gestione del servizio di manovra ferroviaria tra porto, aree retroportuali del polo logistico intermodale alla stazione di Massa Zona industrale: un doppio binario ferroviario collegato al porto e alla dorsale ferroviaria tirrenica che serve sia l’area di Avenza che l’ex Imerys.