Ex cappellano militare alla sbarra Ad accusarlo è un carabiniere

di Andrea Luparia

Nuova udienza, ieri mattina in Tribunale a Massa, del processo nei confronti di Antonio Marrese, già cappellano della 46esima brigata aerea di stanza a Pisa. L’uomo, giusto ricordarlo, è stato ridotto dai vertici della Chiesa Cattolica allo stato laicale. Marrese in passato aveva fatto anche richiesta di grazia a Papa Francesco ma il Pontefice non ha accolto la richiesta. Ora però l’ex sacerdote è alle prese con la giustizia penale. A giudicarlo è il collegio presieduto dal giudice Augusto Lama mentre a sostenere l’accusa è il Pm Elena Marcheschi. Quando era iniziato il processo, l’uomo venne accusato di vari reati ai danni di due carabinieri in servizio nella nostra provincia. Ma alcuni reati sono scomparsi dall’arena processuale, portandosi dietro uno dei due carabinieri. Resta però da capire se l’ex sacerdote ha calunniato o meno il secondo carabiniere. Particolare curioso. Dalle intercettazioni telefoniche disposte dalla Procura dopo la deposizione dei due militari, emersero fatti relativi ad episodi avvenuti a Pisa e altrove pare tra il 2015 e il 2016 ma il processo è rimasto a Massa. Questo perchè Marrese inviò ai due carabinieri varie e-mail con, sembra, avances sessuali ritenute, a torto o a ragione, offensive. I due, contrariamente ad altri interlocutori dell’ex cappellano, decisero di non accettare in silenzio. Ora sarà il collegio giudicante a stabilire se dopo l’implicita condanna della Chiesa arriverà anche quella della Giustizia Italiana.