di Laura Sacchetti L’estate in spiaggia non è solo tuffi in mare e tintarella, ma è fatta anche di sfide al ping pong, al calciobalilla, partite a beach volley o a racchettoni o, ancora, a burraco, scopone o a scala quaranta, dove chi perde al massimo offre il gelato. Siamo tutti cresciuti così sulla costa apuana. E negli stabilimenti balneari sono quasi sempre servizi gratuiti per i clienti del bagno, indispensabili soprattutto per i bambini e per gli adolescenti. Momenti di svago e di divertimento, nulla a che vedere con slot machine o videopoker. Eppure la notizia che ha scosso gli imprenditori balneari e non solo, uscita in questi giorni, riguarda una modifica alla normativa che prevede un nulla osta rilasciato dall’Agenzia Dogane e Monopoli, per avere questi giochi. Facciamo un po’ di chiarezza. La regola è sempre stata che queste tipologie di giochi, con o senza moneta, erano soggetti a ’Scia’ al Comune (quindi un’autorizzazione amministrativa) tipica per i giochi leciti. Questi giochi poi sono soggetti a Isi, ossia l’imposta sugli intrattenimenti, che c’è sempre stata. Ma quindi cos’è cambiato? E’ cambiata la procedura. Se infatti fino allo scorso anno bastava un’autocertificazione all’Agenzia dogane e monopoli, da quest’anno l’automatismo è venuto meno, perché oltre al pagamento dell’Isi, che deve essere mandato all’Agenzia dogane e monopoli, si deve aspettare anche la risposta da parte dell’Agenzia stessa, il famoso nulla osta da ritirare presso i loro uffici i quali rilasciano anche un codice. Ma la procedura non è semplice, perché il balneare deve anche allegare alcuni documenti, come la scheda tecnica del biliardino, che magari ha acquistato dieci anni fa… E se per i tempi burocratici tale nulla osta arrivasse a stagione terminata? Vorrebbe dire passare l’estate senza biliardino o senza ping pong? "Ci preoccupano i tempi – spiega Antonio Natale, del bagno Artemisia ...
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