"E i soldi perduti sono molti di più, quasi 18 milioni di euro"

Piccinini: "Il piano presentato lo scorso gennaio in versione ridotta era già una missione in perdita"

"Non sono 13 milioni di euro ma molti di più. Aver perso questo treno delle bonifiche significa non avere più a disposizione 17,8 milioni di euro circa stanziati dal Fondo di sviluppo e coesione per l’Accordo di programma. Quello che nessuno vuole ammettere è che le altre risorse le avevamo già perse 5 o 6 mesi fa". L’analisi tecnica del geologo Andrea Piccinini è impietosa. Il professionista mette in evidenza come il progetto di bonifica unitaria della falda Sin Sir di Massa Carrara presentato dalla Regione a gennaio di quest’anno in versione ridotta, senza le operazioni di bioremediation affidate invece all’iniziativa privata di Eni ed Edison, fosse già una missione in perdita. "L’accordo di programma fissava in 17,8 milioni di euro le risorse destinate alla bonifica della falda apuana. Quando ho visto il progetto sono rimasto sorpreso che ne impegnavano solo 11,3 sapendo che alla fine di dicembre dello stesso anno quelle risorse sarebbero state spazzate via. Forse speravano di spostarle su altri interventi ma non si poteva fare senza una modifica all’Accordo di programma che avrebbe richiesto molto tempo".

Inoltre senza bioremediation non sarebbe stata una bonifica ma una messa in sicurezza permanente: "Ho scritto a Ispra, al Ministero e alla Regione. Ispra ha accolto le mie osservazioni e alla fine Sogesid ha rivisto in parte il progetto nella parte del filtraggio". E così il costo è arrivato a 13 milioni. "Ma le risorse non utilizzate a quel punto erano già perse" va avanti Piccinini che poi lamenta anche la scarsa condivisione dei risultati con la cittadinanza, un altro punto dell’Accordo di programma disatteso dalle istituzioni: "Dal 2018 il sito della Regione non è stato più aggiornato. Avevano la responsabilità nei confronti dei cittadini e delle di far conoscere i risultati degli studi, gli interventi che sarebbero stati fatti e i loro effetti. Dopo una conferenza in consiglio a Massa durante la prima fase delle analisi tutto si è fermato – conclude –. Nessuna pubblicazione sul sito internet, poche comunicazioni ufficiali. Non è questo che prevedeva l’Accordo di programma che imponeva di coinvolgere i cittadini nelle decisioni, così come le imprese, le associazioni di categoria".

Francesco Scolaro