Due bollette da far tremare i polsi "Luce e Tari ci mettono in ginocchio"

Pagamenti raddoppiati per il ristorante Amici dell’Universo di Montignoso: stangata da 4500 e 9mila euro. Ci si mette anche la bufera: "Il vento ha strappato via un ombrellone costoso. E i clienti mangiano meno"

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"La spesa media delle persone al ristorante si è ridotta di circa il 2530 per cento, perché anche loro si trovano a fare i conti con l’aumento dei costi della luce e del gas e di altre spese varie. Vale anche per noi ristoratori, che ci troviamo a far fronte a bollette fuori da ogni logica e destinate - a lungo andare - a metterci in ginocchio”. Alessandro Costa, titolare del ristorante Amici dell’universo in via Gramsci a Cinquale, è un professionista da oltre 30 anni nel settore che analizza la fase storica che stiamo attraversando ‘leggendo’ gli eventi e le situazioni che lo riguardano.

"Mi sono reso conto degli aumenti tardi rispetto ad altri, con la bolletta incredibile di luglio: più che raddoppiata rispetto allo scorso anno. Solo di luce abbiamo ricevuto una bolletta da 4500 euro, quando lo scorso anno era stata di 2200 euro. E siamo aperti solo la sera… Per non parlare della spazzatura, passata da 6300 euro a 9mila euro – spiega – Ma ci aspettiamo altri aumenti. Per quanto riguarda il lavoro, questa è una località turistica che non ha particolari problemi e la maggior parte dei miei clienti sono persone che qui hanno la casa. Ma è anche vero che chi si mette a tavola magari adesso si concede meno sfizi e in tre persone prendono un antipasto con le bruschette da dividere, un primo e un dolce con caffè (magari senza neppure il vino). È chiaro che il caro bollette tocca tutti e la potenzialità di spesa si abbassa".

I provvedimenti da prendere non sono molti. "Le oscillazioni del mercato ci sono ed è normale, sono queste bollette aumentate troppo a metterci nei guai – aggiunge Costa – Anche la concorrenza ci sta, ti tiene sulla corda. Ma se andando avanti non dovessimo più essere in grado di pagare, si chiude. I ristori del governo possono fare ben poco. Per far fronte agli aumenti sono intervenuto aumentando di 0,50 centesimi l’acqua e altrettanto ho fatto con caffè e coperto. Per non gravare troppo sui clienti. Bisogna anche pensare agli aumenti delle materie prime e del pesce: ci sono state settimane dove per esempio non abbiamo avuto le vongole. Sono arrivate a toccare i 18 euro al chilo. Ma quante ce ne saranno in un chilo? Forse una sessantina. E quanti primi ci posso fare, che prezzo avrei dovuto applicare? Davvero troppo alto. Tanto è valso non proporle neppure, a quel punto".

Il downburst di fine agosto ha colpito anche gli Amici dell’universo, un ulteriore imprevisto costoso. "La furia del vento mi ha strappato un ombrellone da 6mila euro, il giorno dopo ho chiamato la ditta per farmi mettere una nuova tenda da 10mila euro più resistente – conclude Costa – Nonostante tutto continuo a investire, perché se non investi non lavori".

Irene Carlotta Cicora