"Due anni con il Covid fra pianti e videocall"

Fra gli incontri è stato presentato il progetto ’Adolescenti cosa è cambiato’. Testi, riflessioni e difficoltà dei giovani durante i mesi di lockdown

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di Alessandro Salvetti

Uno sguardo sui giovani, per capire come la pandemia abbia influenzato le loro vite e come continui a farlo a oltre due anni dal suo scoppio. È questo l’obiettivo di ’Adolescenti: cosa è cambiato’, il progetto presentato in Accademia, in occasione di Con-vivere, dalle curatrici Giovanna Bernardini e Vinicia Tesconi, che negli ultimi mesi hanno raccolto in un libro testimonianze e racconti di alcuni ragazzi. Si tratta del secondo volume, la prosecuzione ideale della prima opera, scritta dagli studenti durante il lockdown, nella quale le due curatrici hanno dato spazio a una voce che in quel momento era ancora inascoltata, quella dei giovani. "In questo libro i ragazzi – ha spiegato Bernardini – si sono narrati in modo profondo, lavorando su loro stessi. Non come sui social, dove la comunicazione è istantanea. Così lasciano le loro tracce, che è il tema del Con-vivere 2022, e spero continuino a farlo e a raccontarsi". Presente all’evento anche l’assessore alla Cultura del Comune, Gea Dazzi: "Ho seguito tutto sia da genitore che da insegnante. È importante che gli adulti si interroghino sul mondo dei giovani e su come abbiano affrontato con maturità le difficoltà causate dalla pandemia". Nel secondo volume, pubblicato con il contributo della Sezione Soci Avenza di Unicoop Tirreno, sono raccolti i pensieri e le preoccupazioni dei ragazzi del liceo Scientifico Marconi, dell’IIS Montessori Repetti, dell’Alberghiero Minuto e del Liceo Artistico Gentileschi, che mettono in luce le condizioni degli adolescenti, spesso sottovalutate dagli adulti e fonte di "ansia e inquietezza". "Il Covid ci ha tolto la possibilità di fare esperienze – racconta Nicolle, del liceo delle Scienze Umane –, abbandonandoci alla solitudine nelle nostre camerette". Due anni vuoti è il filo rosso che collega gli interventi dei ragazzi, due anni che per alcuni di loro sono stati di "pianti e videocall, che ci segneranno a vita" e che in molti casi "si sono trasformati in disturbi alimentari e attacchi di panico – come ricordato da Adalgisa, del Marconi –. Il costante uso di internet ha poi contribuito ad un aumento dei casi di cyberbullismo. Adesso c’è tanta voglia di vivere ma la paura di un ritorno al passato resta". Elena e Azzurra, dell’alberghiero, raccontano invece dei timori per il lavoro e la salute dei propri genitori mentre Alina ed Emma, dell’artistico, spiegano come la scrittura del libro le abbia aiutate a capire meglio le trasformazioni che il Covid ha provocato nelle proprie vite: "Se ripensiamo a com’eravamo prima della pandemia ci rendiamo conto che il Covid ci ha stravolti, come un uragano"