Dove c’è violenza non c’è amore: a Massa San Valentino spiegato dalla Polizia

In piazzetta Manfredi l’iniziativa a sostegno delle donne per aiutarle a vincere la paura e a denunciare il proprio aggressore

Lo stand della polizia in piazzetta Manfredi per l’iniziativa "Questo non è amore"

Lo stand della polizia in piazzetta Manfredi per l’iniziativa "Questo non è amore"

Massa, 15 febbraio 2020 - Se ti prende a calci, se ti umilia, se ti offende... "Questo non è amore". È così che si intitola la campagna promossa dalla Polizia di Stato che ieri, in occasione di San Valentino, la festa degli innamorati, ha allestito uno stand in piazzetta Manfredi (sotto la sede del Comune di Massa). Scopo dell’iniziativa, ideata e promossa dalla Direzione centrale anticrimine del dipartimento della pubblica sicurezza, è quello di diffondere una nuova cultura di genere e aiutare le donne vittime di violenza a vincere la paura di denunciare il proprio aggressore. Davanti allo stand, il personale specializzato della Questura di Massa era a disposizione della cittadinanza, pronto a dare informazioni sulle varie forme di sostegno alle vittime e ai loro familiari. Tutto per abbattere il muro della diffidenza alla denuncia.

"Il nostro intento – spiega il Questore di Massa, Giuseppe Ferrari – è quello di sensibilizzare il pubblico su un aspetto importante e purtroppo molto comune: la violenza sulle donne. Si tratta di un’occasione utile per mettere a conoscenza la cittadinanza del lavoro che la Polizia di Stato svolge ogni giorno nel supporto delle vittime di violenza. Altro fondamentale scopo è quello di prevenire, per far sì che certe situazioni non sfocino in fatti spiacevoli, come spesso, purtroppo, accade. Oggi siamo qui per mostrare apertura e disponibilità verso il pubblico, specialmente verso le vittime che hanno timore a denunciare i propri aggressori". Un progetto quindi che vuole annullare nelle donne vittime di soprusi, la paura della denuncia. Un’iniziativa che intende sottolineare il lavoro della Polizia di Stato, che non rappresenta soltanto una forma di protezione, ma anche un sicuro punto di riferimento. Tutto questo per generare nel pubblico un senso di sicurezza e soprattutto per far vincere alle vittime la paura di raccontare e la vergogna di non essere credute o di essere giudicate. Presenti alla campagna anche Paolo D’Attilio, prefetto di Massa Carrara, Alessandra Conforti, sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Massa, Gianni Lorenzetti, presidente della Provincia di Massa Carrara, Francesco Persiani, sindaco di Massa, Amelia Zanti, assessore al sociale del Comune di Massa e Giuliana Opramolla, rappresentante dell’ufficio scolastico provinciale. © RIPRODUZIONE RISERVATA