Chiesa, l'inchiesta choc su Don Euro: la vita di uno strano prete

Don Filippi si dimise da vicario "perché il vescovo Santucci non interveniva"

Don Luca Morini

Don Luca Morini

Massa, 25 settembre 2017 - Nella Diocesi di Massa Carrara Pontremoli l’aria è pesante. Al centro delle critiche c’è monsignor Giovanni Santucci. Tanti sacerdoti citano Francesco e la sua «tolleranza zero». E aggiungono: «Il Papa parla di pedofilia ma anche il caso di don Euro è grave e Santucci non ha fatto nulla. Verso don Luca Morini non è stato preso alcun provvedimento canonico punitivo. Non ha più la parrocchia ma è un prete a tutti gli effetti. Non è stato sospeso».

Attenzione. I sacerdoti sono quasi certi che dalla vicenda giudiziaria Santucci uscirà pulito ma lo considerano come minimo sordo verso le mille voci che circolavano su don Luca. E criticano pesantemente le sue scelte verso don Euro. A partire dall’ultima. Quando, nel 2015, il vescovo toglie la parrocchia a don Euro, quest’ultimo non solo non può più dire messa a Caniparola, ma perde il diritto a usare la casa dove abita. C’è il problema di dargli un tetto e il vescovo compra una villetta a Marina di Massa e gliela mette a disposizione. A quanto pare la Diocesi l’ha pagata tra i 200 e i 250 mila euro. E ha dovuto contrarre un mutuo. Una scelta che molti preti definiscono folle: «Le casse della Diocesi sono quasi vuote e il vescovo spende più di 200mila euro per don Euro? Di tetti ce ne sono tanti e don Luca li ha visti. Ma uno era troppo polveroso e lui è allergico, uno piccolo, l’altro umido. Voleva la villetta e il vescovo l’ha presa....Mah».

Per la verità i comportamenti di don Luca qualche dubbio l’hanno sempre sollevato. Fin dagli studi. Lui è di Vecchiano e in teoria quando ha deciso di diventare prete doveva andare in seminario a Pisa. Ma qualcosa succede. E lui va al seminario di Lucca. Ci sta due anni e poi viene in seminario a Massa. Altri due anni e va a finire gli studi nel seminario di Piacenza. Sono gli anni tra il 1986 e il 1993. «Quando uno entra in seminario ci passa i sei anni di studio – spiega un prete– . Salvo rare eccezioni, abbiamo fatto tutti così. Non si salta da un posto all’altro». Doveva cambiare aria? I rettori lo mandavano via? Di certo era considerato un buon parlatore, ma per qualcuno le «sparava grosse». Nel 1993 Luca Morini è ordinato sacerdote dal vescovo di allora, monsignor Binini. Qualcuno critica anche l’anziano vescovo, ma fino ad allora non era esploso alcun «caso». Lo stesso anno diventa vice parroco ad Avenza, poi lo mandano a Sant’Eustachio a Montignoso.

Poco dopo arriva alla parrocchia di Fossone. E qui non ci sono più voci ma dure critiche. Qualcuno scrive in Diocesi, ma è tutto vano. Poi lo mandano a Caniparola. E c’è un terremoto. Don Lucio Filippi è vicario generale del vescovo. Conosce don Euro: l’ha avuto vice parroco ad Avenza e ha capito chi è. Chiede a Santucci di fermarlo, ma senza risultato. Don Lucio, che fino ad allora era il più stretto collaboratore del vescovo, si dimette. Torna a fare il prete. Una curiosità. Nelle carte dei Pm c’è anche Emiliano Colombi. Era ragazzo quando don Euro era vice parroco. Ha fatto il seminario a Massa. E’ diventato prete e dopo 6 mesi ha mollato.