Coronavirus: addio a don Ennio, prete anticonformista

Il contagio non gli ha lasciato scampo. Negli anni ’90 voleva entrare nel ‘Guinness del primati’ per la messa celebrata più velocemente

Don Ennio Zani

Don Ennio Zani

Pontremoli (Massa Carrara), 28 marzo 2020 - Il Coronavirus ha spento al Noa di Massa il più stravagante dei preti in pensione della diocesi di Massa Pontremoli. L’infezione non ha fatto sconti neppure a don Ennio Zani, 93 anni, già parroco a Montereggio, Lusuolo, Castagnetoli, Busatica e Pozzo, recentemente ospite di una casa di riposo. Un prete anticonformista con la tonaca nel cuore, che indossava solo nelle cerimonie religiose. Sacerdote dal 1963, era conosciuto come "Don Mattonella" perché si faceva regalare da alcune ditte di Sassuolo le piastrelle per rinnovare le canoniche delle sue parrocchie. In pensione da tempo, non rinunciava a qualche ritorno nelle sue vecchie chiese. Come il 2 febbraio scorso quando affiggendo dei cartelli sulla strada per Busatica, ha invitato i fedeli alle cerimonie religiose per San Biagio, promettendo di fare il rinfresco al termine del vespro. Si considerava un vero prete di strada che all’epoca degli smartphone usava ancora frammenti di pancale come appoggio per i suoi "messaggi". Nel 2013 quando il cardinal Jorge Mario Bergoglio uscì Papa dal Conclave assumendo il nome di Francesco, "Don Mattonella" gli inviò una poesia che così recitava: ""Fratelli udite, udite: senza alcun imbroglio / i Cardinali hanno, delle schede fatto spoglio,/ unanimi nella libera scelta sull’antico foglio/ senza esitazione hanno scritto il nome di Bergoglio./ Siamo così pervasi da grande orgoglio: / faccia egli superare alla Chiesa ogni scoglio / però con l’aiuto della Madonna fortemente io voglio. Sarà questo Papa più forte del corridore Bertoglio, / sarà più valoroso del generale Badoglio. / Perché scegliendo il nome di S. Francesco, di ricchezze spoglio, / è così salito trionfante sull’eccelso pontificio Soglio".

Versi che la dicono lunga sulla creatività del sacerdote diventato famoso nei primi anni 90 per la velocità con la quale celebrava la messa di Natale a Lusuolo. Pensava così di attirare più fedeli, al termine invitati ad un ristoro con dolci e bevande. L’esperimento (riuscito) fu ripetuto e si diceva che don Ennio ambisse ad entrare nel Guinness dei primati per lo sprint eucaristico. Poi quando sui giornali si diffuse la notizia dell’invito al "Maurizio Costanzo Show" il vescovo Eugenio Binini pose fine a quelle cerimonie un po’ troppo sportive. Don Ennio ci riprovò qualche anno dopo nella messa "dell’Angelo" al Santuario della Madonna del Monte quando annunciò rivelazioni sul terzo segreto di Fatima durante il rito. L’ennesima trovata provocò la reazione del vescovo che lo sostituì. "Don Mattonella" si difese sottolineando la sua buona fede: "All’omelia avrei parlato della sintesi del segreto di Fatima, così come viene valutato dagli studiosi di teologia".

E l’allora sindaco di Mulazzo Roberto Malaspina si fece avanti offrendo al sacerdote la platea del centro di Studi Malaspiniani per parlare di Fatima. " Ricordo con affetto don Ennio – commenta l’ex primo cittadino – a suo modo portava la fede tra la gente". Comunque il prete accettò il richiamo, ma subito dopo l’avevano visto giocare una partita di calcio al campetto dell’Arpiola.... . Era uno sportivo appassionato e con la sua tonaca (quando la portava) andava sempre di corsa. Come quando venne pizzicato da un’autovelox a Villafranca per eccesso di velocità. Ma contestò la multa con un ricorso al Giudice di Pace eccependo che stava recandosi al capezzale di un moribondo per impartirgli l’estrema unzione. E il giudice riconobbe il suo stato di necessità annullando la multa e restituendogli la patente ritirata dai vigili urbani. Don Ennio era un sacerdote che sapeva far suonare le sue campane. Ma ci fu un episodio in cui invece dei fedeli si vide raggiungere da una scarica di pugni e schiaffi. A suonarle di santa ragione (si fa per dire) al parroco era stata una pensionata stressata dai troppi squilli. Ma l’antologia degli episodi sarebbe lunga: anche gli animali entrano nella lista. Qualche anno fa don Ennio in coda ad una fila di auto col suo pulmino, in seguito ad un incidente, vide in mezzo alla strada un cinghiale investito. L’animale era sofferente e il prete si avvicinò, lo accarezzò con dolcezza aiutandolo a raggiungere un prato vicino. Tra fede sempiterna e ironia il 94enne sacerdote, anche se con uno stile vintage, è sempre stato dentro lo spettacolo della vita.