Ditta Costa, ora è l’acqua a far paura. "Ma le analisi sono ok"

Gli abitanti di Albiano Magra hanno incontrato in Comune ad Aulla alcuni dirigenti di Gaia

 Gli abitanti di Albiano Magra e gli esponenti del comitato «No Costa» hanno incontrato nuovamente i dirigenti di Gaia e il Comune

Gli abitanti di Albiano Magra e gli esponenti del comitato «No Costa» hanno incontrato nuovamente i dirigenti di Gaia e il Comune

Massa, 24 maggio 2018 - "Costa deve mettersi in regola». Walter Moretti, leader del movimento No Costa di Albiano, ha «interrogato» alcuni dirigenti di Gaia, durante un incontro che si è svolto in comune ad Aulla. Si tratta del secondo faccia a faccia tra la delegazione di abitanti e i dirigenti della società, che avevano preso tempo per poter fornire ai cittadini risposte più esaustive. Hanno partecipato al dibattito  anche il vicesindaco di Aulla Roberto Cipriani e l’assessore Giada Moretti. «In tutte le analisi fatte sulle acque – ha sostenuto Moretti – c’era scritto che il campione era conforme alle leggi. Le uniche due analisi senza questa dicitura sono quelle di gennaio e luglio 2017. Noi vorremmo sapere il motivo di questa mancanza».

La paura degli albianesi adesso riguarda le acque che, in caso di pioggia, dilavano i rifiuti stoccati nel piazzale della ditta. Se l’acqua finisce nella fognatura e non viene depurata, «l’acqua di consumo umano – dicono i No Costa – è a rischio». Abbiamo mandato le analisi a un laboratorio certificato – ha risposto Gianfranco Degli Innocenti – dove sono state analizzate. Nella documentazione fornita non ci sono anomalie, il campionamento rispetta i limiti di legge, ma possiamo domandare al laboratorio se è possibile aggiungere la dicitura mancante». I dirigenti di Gaia hanno anche assicurato che chiederanno all’impresa dati relativi non solo al volume di acqua rilasciato, ma anche una lettura più dettagliata. Tra l’altro loro hanno dato alcune linee guida a Costa e lui avrà ancora un paio di mesi per attenersi a quanto prescritto circa le vasche di contenimento delle acque di prima e seconda pioggia. «Avete dato parere favorevole e chiesto alcune verifiche – ha aggiunto Moretti – purtroppo l’acqua non viene depurata ma buttata nel fiume dal depuratore, non a monte dei pozzi. Dal 2009 esiste una autorizzazione a scaricare in pubblica fognatura, all’epoca non andava nel fiume, ora invece si infila nelle falde del terreno.

In caso di pioggia, quando le fognature non riescono a scaricare, si crea una sorta di pozza, a ridosso dei pozzi di captazione dell’acqua potabile. Quanto alle prescrizioni, un ingegnere ha scritto e certificato che Costa ha ottemperato alle linee guida, ma senza riferirsi al progetto». Con Degli Innocenti c’era anche il geometra Marcucci, che ha risposto alle domande degli albianesi. «Noi dobbiamo verificare che i nostri impianti non subiscano danni dalle acque che provengono dall’impresa – hanno aggiunto i tecnici – hanno quattordici mesi per farlo, mesi che tra poco scadranno. Devono anche trovare una soluzione definitiva per allontanare le acque dilavanti dai nostri pozzi, stanno portando avanti un ulteriore progetto». La paura dell’acqua contaminata però rimane. «Noi vogliamo che l’impresa sia in regola» – ha aggiunto Moretti, altrimenti non può lavorare».