Discarica all’ex Filanda

‘Puliamo il mondo’, trovati catrame e materiali edili

 La vecchia Filanda di Forno, che versa in condizioni letteralmente disastrose

La vecchia Filanda di Forno, che versa in condizioni letteralmente disastrose

Massa, 14 ottobre 2019 - Una discarica di carta catramata e materiali edili dentro l’ex Filanda di Forno sorprende il presidente dell’Asmiu, Lorenzo Porzano, e il gruppo di volontari che ieri mattina hanno partecipato a «Puliamo il mondo«, lodevole iniziativa di Legambiente saltata alcune settimane fa per il maltempo. L’evento, organizzato dal Comune di Massa in sinergia con la municipalizzata Asmiu, gli scout Agea e Agesci e il circolo Legambiente Massa Montignoso, come previsto, era in programma nella frazione montana di Forno con punto di riferimento all’ex Filanda. Hanno partecipato anche alcuni detenuti del carcere di Massa che già con un progetto del Club Alpino Italiano mantengono la fruibilità di molti sentieri delle Apuane.

«Sono un po’ deluso – commenta il presidente Porzano – perchè mi aspettavo una maggior collaborazione e partecipazione da parte dei residenti. Purtroppo non si è visto nessuno». Probabilmente, è mancata la comunicazione, diciamo noi, perchè la giornata era attesa ma non si sapeva quando. E comunque, tra i rovi dei ruderi della ex fabbrica di cotone, distrutta dai nazisti nell’estate del 1944, è stata trovata una montagna di carta catramata. Non si tratta di una discarica abusiva ma dei residui della copertura del tetto del famoso ex convitto, abbandonato nei primi anni del 2000 (circa) dopo un progetto di ristrutturazione co finanziato dalla comunità europea per svariati miliardi delle vecchie lire.

Nel rudere sarebbe dovuto sorgere un centro turistico con oltre 20 stanze, saloni conferenze, punti ristoro, ma la ditta fallì proprio al momento della copertura: abbandonato il cantiere, la carta catramata sistemata sul tetto è volata ovunque e la struttura (già in parte recuperata nell’interno) lasciata a tutte le intemperie. Insomma, un intervento utile, quello di Legambiente, ricordando però che il materiale rinvenuto tra i rovi è solamente il frutto di quel fallimento. Da evidenziare che nella parte alta della struttura, ovvero nel punto che si affaccia sulla sorgente del Frigido, la pavimentazione presenta una serie di buche pericolose proprio sopra la gora dell’acqua. La situazione di pericolosità è già stata segnalata più volte dall’associazione Eventi sul Frigido che torna a sollecitare un intervento di messa in sicurezza. «Potrebbe finirci chiunque – evidenzia l’associazione – perchè le buche sono nascoste dalla vegetazione: sotto scorre un canale d’acqua interno alla filanda».

Angela Maria Fruzzetti