Suicidio assistito, "il viaggio in Svizzera di Davide è stato un calvario" / VIDEO

Mina Welby e Marco Cappato si sono autodenunciati ai carabinieri per aver aiutato il 53enne massese ad andare in Svizzera per l'eutanasia. "Serve una legge in Italia per una morte dignitosa"

Mina Welby e Marco Cappato (Nizza)

Mina Welby e Marco Cappato (Nizza)

Massa, 14 aprile 2017 - Il viaggio verso la Svizzera con Davide Trentini è stato «un calvario». A parlare è Mina Welby che ha accompagnato il 53enne toscano verso il centro in cui è stato assistito nell'eutanasia: «Davide ha parlato pochissimo, era molto sofferente e ci siamo fermati molte volte». «Mentre lo accompagnavo - ha detto Mina Welby - pensavo a mio marito. È stato un dovere fare quello che ho fatto, sto continuando ciò che lui aveva cominciato», ha aggiunto riferendosi a Pier Giorgio Welby. «Io - ha poi detto - non ho più nulla da perdere in questa vita».

L'esponente di Radicali italiani ha proseguito: «Davide ha vissuto una via crucis di 27 anni di dolore e di disperazione conclusa su un calvario in Svizzera. Spero che ci sia presto una legge anche in Italia in modo che tutti i cittadini possano accedere a una morte scelta liberamente da ognuno come quella giusta e dignitosa per lui».

Mina Welby e Marco Cappato, tesoriere dell'Associazione Luca Coscioni, hanno entrambi rilasciato dichiarazioni spontanee ai carabinieri di Massa sul loro ruolo nella morte di Davide Trentini. «Mi sono autodenunciata per sostituire Marco Cappato, dopo che Marco aveva accompagnato Fabo in Svizzera. Ma è stato Marco che ha fatto il bonifico al centro svizzero in cui è morto Davide Trentini». Lo ha detto Mina Welby che ha anche aggiunto di aver procurato una parte della documentazione necessaria al centro svizzero che ha accolto Trentini. Cappato si sarebbe invece occupato di trovare il denaro che mancava per essere ammessi al centro svizzero. Secondo quanto detto dopo l'autodenuncia di oggi sarebbe stata la mamma dell'uomo a chiamare Cappato il 25 agosto: «Mancavano soldi, ma Davide aveva detto che non poteva più aspettare», ha spiegato Cappato. Così è stata avviata una raccolta fondi attraverso 'Sos Eutanasia'.