
Almeno tre attività vendono i magneti con le foto della nave incagliata. Il pittore Bencreati, che ha vissuto il disastro in diretta, le ha dedicato dei quadri.
È pur sempre un ricordo. Doloroso e per così dire "storico" per i massesi e per i turisti più affezionati. Ecco perché c’è chi non si accontenta di scattare foto o girare video: la Guang Rong, incagliata da fine gennaio all’estremità del pontile dopo averlo "decapitato", ora è anche una calamita da attaccare al frigorifero o in altre stanze della casa. Sono almeno tre le attività di Marina che da settimane vendono i magneti insieme agli altri articoli.
E in certi casi, come alla tabaccheria "Aricò" in piazza Betti, con ottimi risultati. "All’inizio non abbiamo pensato a un souvenir di questo tipo – racconta la titolare Meri – poi qualcuno ha chiesto se vendevamo cartoline con la foto della nave. Finché si è presentata una ditta di Milano, che fa da intermediaria con un’azienda di Barcellona che realizza calamite, proponendoci questi articoli. Eravamo titubanti, poi abbiamo accettato: in media ne vendiamo 4-5 al giorno". Le calamite, che immortalano la Guang Rong da due angolazioni (dal largo verso monti e dalla battigia a sud del pontile), da "Aricò" costano 4,90 euro. Invece all’edicola "Baldini", subito a sud di piazza Bad Kissingen, costano 4,50 euro e raffigurano la nave da diverse angolazioni grazie agli scatti, anche con il drone, di un fotografo di Viareggio. "Me ne portano 30-40 alla volta – spiega il titolare Valerio – e sinceramente ne ho vendute tante a giugno e nella prima metà di luglio, mentre ora siamo fermi. Quante ne vendo? A volte nessuna, a volte anche quindici al giorno. Le comprano, in particolare, turisti stranieri e massesi". Il magnete del disastro si può trovare anche alla bigiotteria e oggettistica etnica "Montemare" in via Rossi: "I più interessati sono i massesi, ma spesso passano giorni senza che nessuno le compri. I turisti dicono che è brutta perché ricorda un episodio triste, anche se per fortuna senza vittime".
C’è anche chi il disastro l’ha vissuto in diretta e ha deciso di dedicargli tre quadri. E’ il pittore livornese Luciano Bencreati, 89 anni, di cui gli ultimi cinquanta vissuti insieme alla moglie (anche lei labronica) nella casa-studio accanto all’agenzia immobiliare sul lungomare, a sud del pontile. "Quella notte, purtroppo indimenticabile – dice – mia moglie sentì dei colpi sul mare insieme alla puzza di gasolio. Ci siamo affacciati, visto che le nostre finestre danno sul mare: la rotonda del pontile era crollata. Siccome noi artisti siamo come ’cronisti’ dell’epoca che viviamo, e siccome quando si potrà ricamminare su un pontile sarò già a Porta Inferi, all’alba successiva feci il primo quadro sistemandomi sulla battigia, completandolo in quattro giorni. Poi ne ho fatti altri due, tutti olio su tela. Sono opere uniche: la gente passa, le vede e mi fa i complimenti".
d.m.