Dal veleno delle nostre api nasce l’elisir della bellezza

Claudia, 30 anni, dal vicentino a Fivizzano per produrre miele, cera, polline e pappa reale per poi realizzare con l’aiuto di esperti la “Cosmetica degli dei“

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“Ogni prodotto ha una storia. La sua nascita ha inizio sempre dalla terra: sia che si tratti di un fiore bottinato dalle api, una pianta d’olivo o la resina elaborata nell’alveare: l’origine è sempre la terra“. A parlare è Claudia Scortegagna, 30enne vicentina approdata in Lunigiana dove alleva e cura oltre 300 famiglie di api della varietà “ligustica” ed è titolare della ditta “Lunezia” (www.luneziacosmetics.com) il cui laboratorio-mieleria è a Fivizzano. Per spiegare come mai è qui, Claudia aggiunge: “Questa terra dove da anni abbiamo scelto di operare racchiude il segreto dell’altissima qualità dei nostri prodotti: l’ambiente che circonda gli alveari, fra Parchi di montagna e di mare, lontano da industrie inquinanti e culture intensive”. Ed è questa territa poco industrializzata e poco coltivata che permette la crescita di tantissime varietà florali che rendono uniche le tipologie di miele che Claudia produce: castagno, acacia, erica, millefiori, di melata d’abete e il raro miele di corbezzolo, oltre a cera, polline e pappa reale. Ma in questa terra incastonata fra montagna e mare, l’intraprendente apicultrice ha avuto una grande idea: aiutata da esperti di cosmetica, ha messo a punto una crema antirughe per ritardare i segni lasciati dal tempo sul volto di noi umani, a base di..veleno d’api. “Già nei tempi antichi - racconta Claudia - il veleno delle api si usava per curare ferite e in campo reumatologico per lenire i dolori dovuti all’artrosi. Visto che fra le varie proprietà ha quella di sostenere la pelle nel rigenerarsi, con esperti del ramo abbiamo messo in produzione una crema anti rughe”.

Come è possibile estrarre veleno dalle api, dato che quando pungono, poi muoiono?

“Usiamo una speciale attrezzatura che all’ingresso dell’alveare, trasmette microscariche elettriche, innocue per i nostri insetti che depositano il veleno sul vetro dello strumento senza infiggervi il pungiglione, perso il quale morirebbero poco dopo”.

Quanto veleno può produrre una singola apeo?

“ Un’ape può produrne circa un milligrammo giornaliero ed è un operazione da farsi periodicamente: va dato un giusto lasso di tempo affinchè queste utilissime creature riescano a riprodurre le scorte. Poi il veleno è “grattato” dal vetro su cui è stato deposto e surgelato; il cosmetologo si occupa di filtrarlo e depurarlo ed è a quel punto che viene miscelato alla crema“.

E’ “l’Elisir per l’Eterna Bellezza?

“La cosa prioritaria èi grande qualità ,testato e con che ogni principio attivo sia ddietro storie di uomini e donne che in armonia lavorano la terra perchè siamo i creatori della “cosmetica degli Dei” .