"Così creiamo vini unici Sulle orme di mio nonno"

Giucano di Fosdinovo, viaggio nell’azienda ’La Maestà’ di Fabio Tonelli "La vita di città mi aveva stancato, ora coltivo cinque ettari di vigneto"

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Il nonno contadino aveva deciso di aprire un ristorante stagionale nel 1968. Non poteva certo immaginare che anche i nipoti avrebbero seguito con passione la sua strada. Siamo a Giucano di Fosdinovo, alla Maestà, un’azienda giovane, ma con una lunga storia familiare contadina alle spalle. Obiettivo della famiglia è quello di produrre vini unici e speciali, grazie alle esperienze fatte e alla consapevolezza di vivere in una delle aree viticole più vocate d’Italia, i Colli di Luni.

L’azienda è di Fabio Tonelli, ma con lui ci sono anche i figli Tomas ed Ermes e la moglie Letizia, il collante di tutta la famiglia. "Il nonno - racconta Tomas - aveva avuto l’idea di aprire un locale stagionale per vendere olio, verdure, vino, col tempo e i suoi risparmi ha costruito tutta la casa, con ristorante a piano terra".

"Nel 1999 mio papà decise di convertire il ristorante in agriturismo, con appartamenti e produzione agricola, vendita di conserve, olio e vino, settore che negli anni è cresciuto molto. Coltiviamo cinque ettari di vigneto, abbiamo recuperato terreni abbandonati da tantissimi anni. Si tratta di un’agricoltura ad alto valore aggiunto, qui le uve sono più equilibrate, la struttura è migliore, la vite vive meglio, insieme agli elementi del territorio".

Gli ultimi anni però non sono stati facili. "Quest’anno non abbiamo neppure messo le reti per le olive - aggiunge - la produzione è stata scarsa. Noi siamo un’azienda biologica, con base scientifica, è un percorso impegnativo perché si possono usare solo due prodotti per la difesa delle colture. Col biologico c’è un calo del trenta per cento, nella produzione, perché la pianta si deve difendere da sola, ma tutto è più equilibrato". Tomas ha fatto studi scientifici, avrebbero voluto vivere in città, ma poi è tornato a casa, contento e senza rimpianti. Adesso si dedica alla cantina ed è responsabile del biologico per Cia Toscana nord.

"Volevo andarmene via - confessa - ma poi la vita di città mi ha stancato e sono tornato a casa. Mio fratello che ha studiato enologia si occupa del vigneto e la mamma sta in cucina. Negli ultimi anni la Lunigiana ha dimostrato di avere potenzialità per quello che riguarda il vino, non abbiamo l’Igt, Indicazione geografica tipica, ma la nostra zona comincia a essere riconosciuta. Non siamo la Toscana classica, ma siamo Toscana, anche a livello di produzione e promozione turistica".

Monica Leoncini